«L’Amministrazione di una qualsiasi Città civile, sia essa Milano, Roma o Messina, non può prescindere dal garantire la piena integrazione di tutti i cittadini a prescindere dall’appartenenza di questi ultimi a qualsivoglia “categoria”». Così i Cinquestelle esordiscono in una nota nella quale mettono in risalto le numerose barriere architettoniche presenti in città. Due esempi importanti di luoghi segnalati da alcuni portatori di handicap sono: il Palazzo di Giustizia, «l’incredibilità della situazione — aggiungono i Cinquestelle — viene esaltata dal fatto che esso è il luogo, per definizione, deputato al rispetto delle leggi, dell’Uguaglianza e della Giustizia»; l’Università degli Studi di Messina. A questi si aggiunge anche: l’assenza di semafori audio agli incroci stradali e l’impossibilità per i portatori di handicap di avvicinarsi al mare in spiagge che non sono attrezzate a tale eventualità. «Insomma — continuano — che sia un edificio, un locale privato o un mezzo di trasporto pubblico in questa città le leggi che regolano la rimozione delle barriere architettoniche sono state tutte regolarmente disattese». «Il grido che giunge a noi da diverse persone — si legge nella nota — è quasi univoco: “alle prossime amministrative del 9 e 10 giugno concorreranno un cospicuo numero di liste con i relativi candidati alla carica di Sindaco, Consigliere Comunale, Presidenti di Circoscrizione: ma l’argomento “vivibilità e mobilità sostenibile” dal punto di vista dell’integrazione delle categorie protette sembra essere stato dimenticato! Soprattutto da chi ha gestito l’Amministrazione Pubblica della nostra Città fino ad ora!!!”». «Diciamo subito che esistono una miriade di leggi, regolamenti, decreti nazionali e regionali atti a disciplinare una serie d’interventi necessari per rendere la vita dei diversamente abili allo stesso livello, in termini di possibilità di accesso ai servizi e alle strutture private e pubbliche, di quella di tutti gli altri cittadini. Il problema più grosso, forse il più grave — evidenziano —, sta nel fatto che proprio lo Stato, nel nostro caso l’Amministrazione della Città, è il primo a disattendere le proprie leggi. I riferimenti normativi a cui si doveva fare attenzione sono molteplici e vanno dalla legge n. 118 del 30 marzo 1971 che fissava le regole generali a cui dovevano uniformarsi gli enti pubblici nella progettazione e realizzazione di edifici e le modifiche da apportare ai mezzi di trasporto sia su gomma che su rotaia per la mobilità di persone con limitate o nulle capacità di deambulazione, visive, ecc., al decreto legislativo n. 503 del 1996 dove si stabiliscono i criteri per l’adattamento degli edifici pubblici o aperti al pubblico per agevolare la mobilità dei portatori di handicap». Il MoVimento 5 Stelle Messina si propone di agire per rendere la vita pubblica dei diversamente abili eguale, nei diritti, a quella degli altri loro concittadini. «Basta ricordare quanto accaduto — commentano — e da noi ampiamente denunciato negli ultimi mesi in merito ai parcheggi dei disabili: una determina comunale prevede che «il costo relativo alla realizzazione e alla manutenzione della segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale, di individuazione e delimitazione dello spazio di sosta, nonché le relativa rimozione sono a totale carico del beneficiario». Non bisogna aggiungere altro. Ora bisogna cambiare».
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