A rischio il piano di riequilibrio. David (Pd): «Il Comune risponda. Finite le giustificazioni»

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Raccoglie l’allarme lanciato dall’associazione “Capitale Messina” il capogruppo del Pd, Paolo David.

L’associazione, infatti, dopo l’approvazione della legge da parte dell’Ars in materia di “risorse idriche” ha sostenuto che per il Comune di Messina sarà impossibile, adesso, incassare i 23 mln di euro di utili previsti.

David affida ad una nota indirizzata tra gli altri al sindaco, Renato Accorinti, all’assessore Guido Signorino, al segretario generale, Cama e al segretario-direttore generale Antonino Le Donne.

«L’intervento della associazione “Capitale Messina”, a firma dei dott. Paolo Bitto, sulla tenuta del piano di riequilibrio finanziario pluriennale alla luce della legge approvata dall’Ars recante la “disciplina in materia di risorse idriche”, esige una pronta risposta da parte dei governo municipale», così esordisce David.

«L’interrogativo (anzi l’affermazione) che di fatto salta la misura 6) prevista quale voce di finanziamento per 23.144.266,00 euro – scrive David nella sua nota – desta forte preoccupazione. Appariva in precedenza piuttosto azzardato ipotizzare per l’Amam un utile netto da distribuire al socio Comune (a lordo delle imposte pari almeno a 35.000.000 di euro). Ora sembra che all’utopia si sia sostituita una certezza negativa».

«Infatti – continua David -, la cosiddetta tariffa, così come va profilandosi dalla norma già pubblicata nella Gurs, non potrà assicurare la copertura di debiti pregressi. Piuttosto, lo stesso schermo giuridico dell’Amam andrebbe messo in discussione in quanto le finalità non lucrative prescritte dalla norma sarebbero incompatibili con l’impianto statutario di una società di capitali. Ne consegue che la stessa costruzione giuridica-economica-finanziaria della cosiddetta Multiservizì andrebbe rimodulata».

«Mi sorprende – afferma il capogruppo Pd – il silenzio dell’Assessore Signorino, del Ragioniere Generale Cama, del Segretario-Direttore  Le Donne dai quali mi sarei atteso almeno una interlocutoria esternazione del tipo “stiamo approfondendo la questione” e da cui – comunque – si pretende; qualora i superiori timori fossero fondati; una immediata interazione con il Consiglio».

«La Giunta Accorinti – sottolinea – sta oltrepassando il giro di boa. La città sta registrando troppa improvvisazione accompagnata da certa isteria. Questa esperienza così chiusa e opaca ha deluso la città di Messina. Erano noti i nodi che si sarebbero dovuti sciogliere. Sono stati resi ancora più intricati. Inoltre – continua – è venuto meno ogni orizzonte di risveglio per lo sviluppo, l’intrapresa e occupazione, perché rimasti inascoltati tutti gli appelli delle forze sociali».

«La creativa  delega al bilancio – si chiede Paolo David – ha finito con l’inaridire la delega alla programmazione economica!?»

Conclude: «Come capogruppo del Pd ritengo esaurite giustificazioni e indulgenze».

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