L’Università si conferma all’avanguardia nei progetti di risparmio energetico. Dal Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, sono in arrivo ulteriori 4,5 milioni di euro a fondo perduto, per finanziare i piani “Cittadella fotovoltaica” e “IngMe Efficiency”. Una cifra che si aggiunge ai 2,5 milioni stanziati sempre dal Ministero nei mesi scorsi per “UniMe-Led”.
“Cittadella fotovoltaica” (stanziati 2,7 milioni) prevede l’installazione di generatori fovoltaici, per un totale di 455 kW, sulle coperture della palestra polivalente e della piscina della Cittadella Sportiva dell’Annunziata, nonché in apposite pensiline poste nei parcheggi. Particolarmente interessante è l’intervento previsto nella palestra polivalente, dove il campo fotovoltaico sarà posato su una nuova copertura con uno strato esterno di isolamento termico.
“IngMe Efficiency” (stanziati 1,8 milioni) prevede la sostituzione di circa 6.000 lampade fluorescenti ed ad incandescenza con dispositivi Led ad alta efficienza nei Dipartimenti del Polo ex Facoltà di Ingegneria.
Anche il progetto UniMe-Led, finanziato nei mesi scorsi, prevede la sostituzione degli impianti di illuminazione esistenti con lampade Led nei Dipartimenti del Polo Annunziata e consentirà immediatamente di abbattere del 40% il fabbisogno energetico degli impianti di illuminazione interna e le emissioni inquinanti indotte.
I progetti sono stati redatti da Francesco Oteri, capo Area servizi Tecnici dell’Ateneo, in collaborazione col Gruppo di Studio per la riduzione dei consumi di energia coordinato da Antonio Testa del Dipartimento di Ingegneria elettronica, chimica e Ingegneria industriale, e del quale fa parte anche Raffaella Lione del Dipartimento di Ingegneria civile, informatica, edile, ambientale e Matematica applicata.
«Grazie ai progetti “UniME-Led” e “IngME Efficiency”− ha detto Antonio Testa − l’Università di Messina sarà l’unico Ateneo del Centro-Sud in cui una frazione rilevante dei sistemi di illuminazione interna utilizzerà la tecnologia Led, ciò consentirà di ottenere una consistente riduzione del fabbisogno energetico dei Poli universitari Annunziata e Papardo e delle emissioni inquinanti indotte».
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