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Zone Franche: meno tasse e contributi per gli imprenditori. Sì della Cisl

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Negozio chiusoEcco cosa prevedono le zone franche urbane che nasceranno nei prossimi mesi nel capoluogo e a Barcellona Pozzo di Gotto. Sono importanti le misure economiche per gli imprenditori che decideranno dal 5 marzo al 23 maggio prossimo di presentare le domande. Intanto il decreto del 10 aprile 2013 del ministro allo Sviluppo Economico ha previsto la concessione di agevolazioni, sotto forma di esenzioni fiscali e contributive, per imprese di micro e piccola dimensione localizzate in queste zone. La mappa è disponibile nei siti dei Comuni interessati. Per Messina i fondi previsti sono pari a 15.927.414,11 euro, di questi il 20% andrà a imprese di nuova o recente costituzione e il 10% a imprese femminili. Per Barcellona la somma totale è pari a 8.968.289,49 euro e di questi soldi l’8% andrà per imprese di fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione rifiuti e risanamento e il 22% ad aziende ubicate nella subporzione della Zfu secondo le sezioni censuarie Istat 2001 n. 153, 156, 157, 160, 161, 246, 252, 253. Le istanze dovranno essere inoltrate dalle 12 del 5 marzo alle 12 del 23 maggio 2014 per via telematica al sito www.mise.gov.it. Le agevolazioni riguardano l’esenzione dalle imposte sui redditi: 100% per i primi cinque anni, 60% dal sesto al decimo anno, 40% dall’undicesimo al dodicesimo, 20% per il tredicesimo e quattordicesimo anno. Altra misura: Esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive, è esentato il valore della produzione netta nel limite di 300mila euro. Esenzione dall’imposta municipale propria (Imu) per i soli immobili ricadenti nella Zfu posseduti e utilizzati dai soggetti per l’esercizio dell’attività economica (è riconosciuta l’esenzione dall’Imu per i primi 4 anni a decorrere dal periodo di imposta di accoglimento dell’istanza. Altra agevolazione: esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente; 100% per i primi cinque anni d’imposta, 60% dal sesto al decimo, 40% dall’undicesimo al dodicesimo, 20% dal tredicesimo al quattordicesimo. Le piccole imprese sono quelle con un numero di dipendenti inferiori a 50 o quando il fatturato non superi i 10 milioni, le microimprese sono quelle con meno di dieci dipendenti o quando il fatturato non superi i 2 milioni di euro. La Cisl ha chiesto attenzione al provvedimento. “È una grande opportunità che rischia di passare sotto silenzio – sottolinea Tonino Genovese, segretario provinciale Cisl – non vorremmo che si sprechi anche questa occasione. Messina, in particolare, non se lo può permettere. Invitiamo, pertanto, tutti i soggetti deputati ad attivarsi, a partire dalla giunta comunale, per informare, illustrare e sollecitare all’azione tutti i possibili fruitori di questa innovativa e straordinaria opportunità per la città.
Sulla materia -evidenzia il segretario della Cisl- registriamo troppo silenzio e disattenzione. Non vorremmo che le emergenze distolgano attenzione. Bisogna affrontare e risolvere i bubboni che tanti guasti hanno arrecato a questa comunità, bisogna ricercare le responsabilità e chiamare i responsabili a renderne conto ma, intanto, dobbiamo pensare alle opportunità e al futuro. Se non si crea ricchezza e reddito non si risolleverà mai il tessuto socio-economico di questa città. Assistere allo sfacelo ci costringerà, domani, a dividere la miseria.
Ecco perché non possiamo accettare che il passato travolga il nostro futuro. Ecco perché è nel presente che dobbiamo porre le basi per dare una speranza a Messina. Riteniamo -conclude Genovese- che la Zona Franca Urbana sia una opportunità reale, a portata di mano. Attrezziamoci subito, non vorremmo allungare l’elenco delle occasioni perdute”. @Acaffo 

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