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Vertenza Santa Rita. I lavoratori e la Fp Cgil incontrano Crocetta

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fpHanno aspettato pazientemente l’arrivo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, mostrando cartelloni e striscioni di protesta. Sono i lavoratori della clinica Santa Rita, e protestano per la decisione, adottata lo scorso 15 febbraio, dall’assessore alla sanità, Lucia Borsellino, di revocare l’accreditamento della struttura privata messinese.

Una decisione che ha gettato nella disperazione i 32 lavoratori ancora a carico dell’Ati Hospital, società fallita che prima gestiva la Santa Rita.

Ad incontrare Crocetta, la segretaria della Funzione pubblica della Cgil, Clara Crocé: “Al governatore – afferma Crocé – abbiamo espresso tutto il nostro disappunto per il provvedimento di revoca dell’accreditamento  della clinica al sistema sanitario nazionale”.

“Non riusciamo a comprenderne i motivi – hanno aggiunto i lavoratori – visto che tale decisione arriva proprio alla conclusione della procedura fallimentare. La Regione ha scelto tale strada, mantenendo solo nove posti letto per acuti, da cedere ad altra azienda. Vogliamo comprendere i motivi di questo cambio rotta. Così facendo – continuano i manifestanti – si cedono budget e 31 posti  letto ad altre province. La clinica Santa Rita, collocata a metà tra ospedale Piemonte e Papardo, non serviva soltanto la popolazione messinese, ma anche quella calabrese. Infatti, molti cittadini attraversavano lo stretto per curarsi alla Clinica Santa Rita . Un altro scippo per la nostra città”.

La Fp Cgil e i lavoratori hanno chiesto al governatore Crocetta la revoca in autotutela del provvedimento firmato dal dirigente generale, Ignazio Tozzo.

“L’assessore Borsellino evidentemente non è stata messa nelle condizioni di leggere tutta la documentazione trasmessa dai legali e dalla curatela fallimentare. Per questo motivo chiediamo un urgente incontro. Il Presidente ha ammesso delle incongruità nella vertenza e ha assunto l’impegno di  fornire delle immediate risposte”.

“Attendiamo fiduciosi dei positivi riscontri – conclude Clara Crocè –  in caso contrario, siamo pronti a marciare  su Palermo”.

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