“Non può che essere considerato un successo lo sciopero indetto dalla Fp Cgil nell’ambito della vertenza Pumex”, queste le parole della segreteria del sindacato.
Il 95% dei lavoratori, comunica il sindacato, ha infatti risposto alla protesta indetta dal sindacato con l’obiettivo di accelerare una svolta nella vicenda occupazionale che più volte sembrava sul punto di poter essere risolta.
La manifestazione ha determinato un sostanziale blocco nei servizi erogati dal Comune di Lipari. Una delegazione di dipendenti dell’ente è stata ricevuta dal ragioniere generale Francesco Subba, il quale ha fornito massima disponibilità per accelerare tutte le procedure per l’erogazione degli stipendi arretrati che i dipendenti non percepiscono da giugno 2014 nonostante la Regione abbia regolarmente accreditato l’intero contributo. Sono state accolte le richieste della Fp Cgil sulla consegna di buste paga mensili e sulle modalità di tassazione per gli arretrati, onde evitare ulteriore danni al personale interessato.
“Si sono invece purtroppo rivelati vani – continuano i sindacalisti – i tentativi di interlocuzione con il direttore generale dell’assessorato regionale al Lavoro, Annarosa Corsello, al fine di poter avere delucidazioni sul futuro dei dipendenti e fonire loro concrete rassicurazioni. Non avendo avuto ricevuto notizie da Palermo, dunque, la Funzione pubblica della Cgil e i lavoratori hanno optato per il mantenimento dello stato di agitazione, riservandosi di proclamare, qualora non si dovessero avere aggiornamenti in tempi brevi, ulteriori giornate di sciopero”.
Ad incidere sul blocco degli stipendi, ricorda la segreteria di FpCgil, la mancata approvazione del bilancio preventivo per l’anno 2014.
Concludono i sidacalisti: “Come annunciato nei giorni scorsi, i dipendenti del Comune, ormai da mesi allo stremo delle forze, per il tramite degli avvocati della Fp Cgil hanno già messo in mora l’Amministrazione e sono pronti ad intraprendere l’iter legale per la definizione della vertenza sia nei confronti della Regione Sicilia che dell’Unesco”.
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