Mariano Massaro

Vertenza precari Cas, Orsa: “Pronti a al blocco dei caselli autostradali”

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La vertenza dei lavoratori precari del Consorzio Autostrade Siciliane approda all’Ars, grazie all’interrogazione del deputato Alongi.

“Alla luce delle accertate irregolarità amministrative compiute in violazione di Leggi e del contratto nazionale di categoria approvato dalla Regione da parte del Consorzio – scrive Alongi al Governo regionale –  si chiede la convocazione urgente di un tavolo tecnico, con il personale ex lavoratori trimestrali del Cas, con i loro rappresentanti sindacali Orsa, con i Dirigenti del Cas e con il Dirigente dell’ispettorato del Lavoro di Messina o suo delegato al fine di trovare una soluzione al problema sopra evidenziato”.

l problema rimane sempre l’assegnazione degli straordinari ai dipendenti di ruolo, a discapito dei precari che dunque si ritrovano in mano con un pugno di mosche. Secondo l’Orsa siamo davanti ad un’irregolare ingiustizia.

Il sindacato si dice pronto anche a scendere in strada e bloccare i caselli per protesta: “Quella degli stagionali del Cas è una  vertenza  relegata nel dimenticatoio per troppo tempo– dichiarano i segretari Orsa, Mariano Massaro (regionale) e Giuseppe Prestigiacomo (provinciale Palermo) ma grazie alla caparbietà dei lavoratori che hanno scelto l’Orsa per sostenere le loro rivendicazioni, i riflettori tornano ad accendersi su una vicenda che trasuda di illegalità e ingiustificate discriminazioni fra lavoratori. Alla dirigenza del Cas, già multata dall’ispettorato del lavoro di Messina, non si può consentire di sperperare denaro pubblico pagando sistematiche ore di straordinario ai dipendenti di ruolo, mentre i precari da anni sono messi da parte senza alcuna forma di reddito. In assenza d’interventi risolutori l’Orsa è pronta a mobilitarsi con azioni eclatanti al fianco dei precari del Cas e delle loro famiglie che hanno annunciato il blocco dei caselli autostradali. Se lo straordinario è divenuto regola, significa che c’è spazio anche per gli stagionali,  lavorare meno lavorare tutti”.

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