«La cecità delle istituzioni messinesi ha superato il confine della decenza» così l’Orsa in merito alla condizione dei lavoratori Bluferries e dell’indotto, a causa dei rivolgimenti degli ultimi tempi, per i quali chiede tutela. «Dal prossimo mese di ottobre ˗ ricorda il sindacato ˗, i lavoratori resteranno disoccupati e i pendolari appiedati».
«Quando si è trattato dell’orario estivo di esercizio della Caronte&Tourist ˗ prosegue l’Orsa ˗ le istituzioni si sono mobilitate all’unisono, dalla Prefettura all’Autorità Portuale, mentre lavoratori e pendolari non interessano a nessuno».
«Nonostante i proclami dell’Autorità Portuale ˗ insiste il sindacato ˗, l’annuncio di soppressione di una nave da parte di Bluferries, dimostra che l’armatore pubblico non intravede la possibilità di mantenere gli stessi livelli di produttività trasferendo totalmente l’esercizio a sud: Tremestieri non è un porto, è classificato come approdo di emergenza privo dei requisiti minimi per ospitare l’imbarco sbarco di mezzi leggeri e pedoni e ci sono dubbi sull’opportunità di ospitare il transito dei mezzi infiammabili, pertanto, costringe gli operatori a diversificare il trasportato con tutto ciò che ne consegue in tema di costi. Il problema non può essere sottovalutato, il passo indietro del vettore pubblico mette in discussione i posti di lavoro, i turni dei restanti lavoratori (modificati in peggio), il diritto alla mobilità».
«Liberare la città dalla schiavitù dei tir è obiettivo sacrosanto che l’Orsa sostiene da sempre ˗ sottolinea in una nota ˗ ma lo scopo non si può raggiungere smontando la chiesa per addobbare l’altare, i tir devono necessariamente attraversare lo Stretto per raggiungere la Sicilia e per evitare che attraversino il centro storico è necessario dotarsi di infrastrutture efficienti che al momento non esistono. Liberare la città dai Tir significa che anche la Cartour dovrebbe effettuare operazioni a sud, cosa che non sta neanche nei programmi futuri delle istituzioni interessate, pertanto, l’ordinanza non assume valenza di concretezza se non risolve il problema e colpisce solo il vettore pubblico. È in discussione l’intero nodo dei trasporti nello Stretto; istituzioni, ferrovie e operatori privati hanno il dovere di concertare soluzioni opportune per liberare la città dai tir senza sacrificare il diritto alla mobilità, la continuità territoriale e altri posti di lavoro. In assenza di interventi risolutivi ˗ conclude ˗ ci vedremo costretti alla mobilitazione con tutti gli strumenti a nostra disposizione».
L’Orsa dichiara lo stato di agitazione di tutto il personale Bluferries e dell’indotto e invita tutti i settori del sindacato a sostenere e aderire all’eventuale sciopero che sarà indetto in assenza di opportuno riscontro.
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