Il personale dell’Uepe di Messina è in stato di agitazione a causa del trasferimento dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna nella Casa Circondariale di Gazzi. «Ancora una volta — scrive a tal proposito, in una nota, Giovanni Millimaggi, segretario provinciale della Fp Cgil —, sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori, si pensa di fare cassa e di risparmiare risorse. Non importa se per ottenere ciò, devono essere messi da parte principi e valori che costituiscono la cultura portante di un servizio particolare qual è quello svolto dagli operatori dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna. Servizio che ha il compito delicatissimo di accompagnare il condannato in un processo di graduale reinserimento nel tessuto sociale di appartenenza. Processo che va perseguito attraverso l’attivazione e il potenziamento delle “risorse personali e coinvolge i familiari, le istituzioni e i servizi del territorio nel rispetto della dignità e dell’unicità delle persona “ ma, anche, nel rispetto della riservatezza e della privacy». Principi e valori che costituiscono il nesso psicologico di motivazione delle norme regolamentari che impongono che gli Uffici Uepe (ex Cssa) siano ubicati in locali distinti dagli istituti carcerari e dagli uffici giudiziari. «Nella realtà messinese — prosegue la nota —, se dovesse andare in porto la decisione del Provveditore Regionale, affermare che tali condizioni siano assicurate dal semplice fatto che l’Ufficio si troverebbe ubicato in locali posti “fuori dalle mura di cinta” è assolutamente risibile per quanti conoscono la situazione dei luoghi. Trattandosi di fabbricati costruiti in aderenza, e senza soluzione di continuità, con l’istituto penitenziario. In una situazione che determina, senza ombra di dubbio, un processo di identificazione con l’istituto penitenziario. Esattamente la situazione di oggi. Ed è una condizione che non può mutare neanche a seguito dei lavori preannunciati e tendenti a rendere autonomo l’ingresso dell’Uepe. Poiché non è possibile separare le strutture che sorgono in aderenza. Addossate l’una all’altra. Riservatezza e privacy, rispetto della dignità e dell’unicità della persona, dunque, come valori che, il precedente Provveditore Regionale del Dap per la Sicilia, volle che fossero affermati nella Carta dei Servizi Uepe Sicilia. L’attuale Provveditore ha deciso di non tenerne conto». Da non sottovalutare neanche i disagi derivanti dal servizio di trasporto pubblico cittadino, dal traffico viario e la difficoltà di trovare parcheggi per l’utenza che viene da fuori: «Oggi, a pochi passi, trova l’Ufficio. Domani, dovrà fare i conti con il sistema dei trasporti della nostra città, il traffico cittadino, la situazione dei parcheggi». Non manca, poi, una critica al Provveditore Regionale che scarta ogni ipotesi alternativa, «pure offerta ed esistente e a pochi metri di distanza dall’Uepe ( i locali ex poste vicino alla stazione centrale). «Con un comportamento contraddittorio — conclude Millimaggi —, mentre dichiara la disponibilità a valutare soluzioni diverse, in gran fretta fa partire i bandi ed avvia la fase preliminare dei lavori di ristrutturazione dei locali a Gazzi». Per tali motivi le segreterie provinciale, regionale e nazionale della Fp Cgil, mentre esprimono solidarietà e lottano unitamente al personale dell’Uepe di Messina, valutando eventuali azioni per ottenere il rispetto della normativa in materia.
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