Riceviamo e pubblichiamo:
«Come Organizzazione Sindacale che vive e opera nel territorio a contatto quotidiano con i lavoratori di Poste Italiane, conosciamo bene quale aspettative abbiano i figli dei dipendenti che hanno, attraverso i sacrifici dei genitori, ottenuto un posto di lavoro part-time in Poste Italiane. Ci fanno letteralmente rabbrividire le dichiarazioni rilasciate dalla Segretaria di Slp Cisl di Poste, riportate attraverso gli articoli di stampa, cartacei e on line, circa le 300 unità che a breve dovrebbero trasformare il loro contratto di lavoro da part-time a full-time a Messina e nella sua Provincia. L’accordo nazionale del 28 febbraio 2013, che attiene alla riorganizzazione dell’intero comparto dei Servizi Postali, e quindi del recapito della corrispondenza, prevedeva che 400 lavoratori potessero aver trasformato il proprio contatto full-time ma sull’intero territorio nazionale.
Successivamente a Palermo, giorno 30 aprile, veniva siglato un accordo tra l’Azienda Poste e 5 Organizzazioni Sindacali (Slc-Cgil, Slp-Cisl, Ugl, Failp e Sailp, la Uil-Poste non ha sottoscritto il documento) con il quale in Sicilia verranno trasformati i contratti per 150 dipendenti, sempre da part-time a full-time, di cui 50 a giugno, 50 a luglio e i rimanenti 50 entro il 2013.
Riteniamo ingiusto dare illusioni e false aspettative a questi giovani lavoratori di Poste Italiane, ed ancora più strumentale descriversi come unici sostenitori e fautori degli interessi dei lavoratori».
(90)