Su richiesta della Fp Cgil ieri si è tenuta nell’Ufficio Provinciale del lavoro la riunione per definire il nodo delle procedure di licenziamento/assunzione dei lavoratori dei servizi Sad e Sadh. Nel corso della riunione presieduta dal dott. Francesco De Francesco si è convenuto che le cooperative uscenti (Nuova Presenza, Nuove Solidarietà, Azione Sociale e Faro 85) procederanno in data odierna al licenziamento del lavoratori. Mentre le cooperative subentranti Europa e Alba procederanno alle assunzioni secondo le prescrizioni del capitolato speciale di appalto e i criteri previsti dalla normativa vigente. «Durante la riunione è emerso un quadro desolante in merito alla gestione dei servizi sociali — dichiara Clara Crocè, Segretario Generale della Fp Cgil — non tutti i lavoratori venivano impiegati a tempo pieno. Molti di loro risultano contrattualizzati a 24 e 30 ore nonostante il precedente contratto di appalto prevedesse le 36 ore e l’applicazione delle tabelle ministeriali per le sostituzioni. Il capitolato speciale di appalto del servizio Sad — continua la sindacalista — prevede che la cooperativa Europa dovrà assumere 131 dipendenti; un numero nettamente inferiore rispetto agli elenchi presentati dalle cooperative uscenti che è di circa 150 unità». «Organi sovradimensionati rispetto ai servizi — chiede Clara Crocè — o unità di personale sottostimato rispetto ai servizi da fornire? Non riusciamo ancora a comprendere i motivi per i quali numerosi lavoratori con una anzianità di servizio (1998) risultano contrattualizzati a 24 ore mentre altri lavoratori che svolgono lo stesso servizio presso altre cooperative (appalto aggiudicato in Ati) risultano contrattualizzati a 36 ore. L’esubero più consistente nel cantiere Sadh. Una bella discriminazione alla quale difficilmente le organizzazioni sindacali potranno rendere giustizia». Infatti, le organizzazioni Sindacali saranno chiamate in sede aziendale per definire insieme alle cooperative subentranti i criteri per garantire, quanto più possibile, i livelli occupazionali. «La conquista delle 38 ore di orario di lavoro saranno ancora una chimera per i lavoratori, come sono state, negli anni passati, per molti di loro le 36 ore. Con l’appalto unico tutti i nodi vengo al pettine — dice la Crocè. Si ha il quadro completo della disastrosa gestione dei sevizi sociali a Messina.Questi i dati ufficiali — conclude —, poi c’è il sottobosco dei lavoratori invisibili che non sono elencati nei passaggi, i quali inevitabilmente subiranno i licenziamenti; a molti dei quali non risultano pagati gli stipendi da dodici mesi.
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