Protesta in vista di sindacati e lavoratori del servizio di pulimento degli edifici e dei siti archeologici in provincia di Messina se non arriveranno le risposte sperate. I sindacati, infatti, annunciano un presidio di protesta sotto i locali della Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Messina per il 6 giugno prossimo, a partire dalle 9.30.
«Inaccettabile il modus operandi della Soprintendenza ai Beni Culturali che decide di interrompere il servizio di pulimento degli edifici e dei siti archeologici senza intavolare una discussione preventiva con le organizzazioni sindacali che rappresentano sia i lavoratori della Soprintendenza che quelli impegnati nel servizio pulimento». Queste le dichiarazioni di Clara Crocé, segretario generale della Fp Cgil, e di Francesco Lucchesi della segreteria della Filcams Cgil.
«Il Soprintendente — dichiarano crocé e Lucchesi — ha pensato bene di risolvere il problema causato dalla carenza di fondi, interrompendo in modo unilaterale il servizio, invitando il personale della Soprintendenza a un maggiore rispetto delle norme igieniche, senza tener conto delle ricadute negative in termini occupazionali».
«Tale decisione, infatti — continuano —, oltre a comportare gravi problemi in ordine all’igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, porterà al licenziamento di circa venti persone in tutta la Provincia di Messina. Persone che con quel modesto stipendio riuscivano a mantenere le proprie famiglie. Non è ammissibile procedere a un operazione di macelleria sociale senza provare a individuare delle soluzioni atte a salvaguardare il servizio e di conseguenza il personale impegnato, per di più in locali aperti al pubblico».
I sindacati chiedono all’Assessore regionale ai Beni Culturali, Giusi Furnari, i fondi necessari per il ripristino del servizio, e al Soprintendente ai Bb.Cc. l’immediata revoca della disposizione prot. n. 3363\II e l’immediata ripresa del servizio.
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