«La nostra città è stata considerata, dai manager della sanità nel tempo succedutisi, terra di conquista; tant’è che i pochi progetti, che sono stati portati a termine, si sono rivelati alla lunga fortemente penalizzanti per i cittadini e i guasti, da essi provocati, irrimediabili per migliorare l’offerta all’utenza dei servizi essenziali del territorio». Così in una lettera aperta il segretario generale della Fp Cgil, Clara Crocè, il segretario Medici Cgil, Attilio Andriolo, il segretario Sanità Cgil, Carmelo Pagana.
«La chiusura dell’Ospedale “Regina Margherita” a favore dell’Ospedale “Papardo” passò sulla testa dei messinesi e fu decisa con troppa superficialità — si legge nella nota —, anche se la pillola fu indorata con la promessa di fare nell’ormai ex ospedale “Margherita” un centro di riabilitazione all’avanguardia: il più grande in Sicilia, si era detto. Promessa che non fu mantenuta. Cosicché si è assistito al lento degrado della struttura, divenuta intanto ricovero abusivo di vagabondi e nomadi».
«L’ex commissario straordinario dott. Poli, inaugurò, fra l’altro, dei locali all’Ospedale di S.Agata M., tranne poi accorgersi dell’assenza delle previste autorizzazioni per metterli a norma. Il risultato fu che quella struttura a tutt’oggi è in gran parte inutilizzata in attesa dell’adeguamento alle norme regionali. Come se non bastasse lo stesso dott. Poli — prosegue la lettera — ha rivolto la sua attenzione anche all’ex Ospedale “Margherita”, dove ha deciso di allocare un Pta, dotandolo di costose attrezzature radiologiche (vedi Rmn e Tac) e di due ambulatori chirurgici per eseguire piccoli interventi chirurgici in regime di “day-surgery”».
«La storia però non finisce qui: con il nuovo commissario straordinario, dott. Magistri — scrivono Crocè, Andriolo e Pagana — si cambia destinazione d’uso e si decide di smantellare la radiologia per trasferirvi il poliambulatorio ex Inam di via del Vespro. Un trasferimento che sembrerebbe un salto nel buio, come per la struttura dell’Ospedale di S. Agata, perché i locali dell’ex Margherita non risponderebbero ai requisiti richiesti dalla normativa, poiché sprovvisti delle autorizzazioni degli uffici comunali e provinciali e della certificazione anti-sismica. Basti pensare che è stato installato perfino un ascensore esterno».
«In considerazione di quanto esposto e tenendo conto dei disagi che l’utenza messinese sopporterebbe a causa del trasferimento dei servizi sanitari da via del Vespro, strategicamente situati a due passi dalla stazione centrale, all’ex ospedale “R. Margherita” di viale Libertà, chiediamo all’Assessore alla Sanità Lucia Borsellino di verificare: se le strutture dell’ex “R. Margherita” e dell’Ospedale di S.Agata M. rispondono ai requisiti richiesti per le ristrutturazioni di edifici pubblici per i servizi sanitari; se la chiusura del poliambulatorio di via del Vespro e il suo trasferimento nei locali dell’ex ospedale “R. Margherita” non possa rivelarsi oltremodo penalizzante per i bisogni dei cittadini messinesi; se non sia in questa fase più corretto stoppare il progetto dell’attuale commissario straordinario e ripensare al ruolo strategico che invece questa struttura può assumere nella prospettiva di un’offerta sanitaria nel territorio, sempre più efficiente e integrata con l’offerta della rete ospedaliera».
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