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Polizia Municipale. Il Csa chiede il consolidamento delle 36 ore per il personale contrattista

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polizia-municipaleIl Coordinatore Provinciale del Csa Regioni Autonomie Locali, Pietro Fotia, chiede la “mobilità inversa” per il personale contrattista di Polizia Municipale, «affinché non lo si debba costringere a ricorrere, per l’ennesima volta, all’autorità giudiziaria, per il soddisfacimento di diritti e/o limitazione di danno». Per evitare che ciò avvenga Fotia chiede che l’Amministrazione comunale, per tutti coloro che lo richiederanno, provveda ad attivare le necessarie procedure di cambio del profilo professionale da agente di polizia municipale in quello precedentemente rivestito e del conseguente rientro nelle strutture comunali di provenienza in mansioni civili.

In una nota Fotia scrive: «Il personale contrattista assegnato al Corpo di Polizia Municipale per lo svolgimento di mansioni di Agente di PoliziaMunicipale — giusti atti di interpello emanati dall’Amministrazione Comunale, e successivamente al superamento di proveconcorsuali a seguito di specifici corsi di formazione — ritiene che Comune di Messina abbia violato, quanto previsto edisposto in varie Deliberazioni di Giunta Municipale. Nello specifico, queste deliberazioni prevedevano che ilpersonale contrattista che avesse optato, tramite adesione all’atto di interpello per mobilità orizzontale, al transito al Corpo di Polizia Municipale, sarebbe stato impiegato con orario lavorativo settimanale di 36 ore e quindi “a tempo maggiorato” rispetto alle 24 ore contrattualmente previste, aggiungendo quindi ore aggiuntive a quelle in precedenza svolte. Ma siamo costretti a registrare l’inadempienza dell’Amministrazione Comunale — prosegue la nota —, ciò in quanto da ben 11 mesi non è più mantenuto tale accordo, nonostante ci sia una norma contrattuale che obbliga l’Ente, che abbia utilizzato per più di 6 mesi un dipendente con ore aggiuntive, al consolidamento delle stesse, su richiesta individuale, previa verifica del reale utilizzo. Il mancato rispetto delle norme contrattuali, ha costretto i dipendenti interessati a ricorrere alle vie legali per il consolidamento; in violazione a qualunque norma contrattuale, al personale con contratto a termine, prestante attività lavorativa, come “agente di polizia municipale” non è stato liquidato, quanto di loro spettanza in quota di salario accessorio, per prestazioni effettuate, nonché obbligatorie, quali: turnazione, festivi , notturni ecc., correttamente certificate.

A tale risultato si è arrivati, tramite un’artificiosa deliberazione del tavolo di contrattazione decentrata, a una difforme valutazione delle prestazioni lavorative accessorie richieste. Nello specifico il tavolo, ha deciso di liquidare prima l’istituto della produttività, pur avendo perfetta conoscenza che le somme non sarebbero state sufficienti. Anche per tale fattispecie, gli interessati, son dovuti ricorrere all’intervento dell’autorità giurisdizionale;

tale personale per poter accedere al Corpo di Polizia Municipale ha dovuto superare apposite selezioni, concorso interno e visite mediche, e che a seguito di decreto prefettizio oltre ad essere agente di Polizia Municipale svolge importanti mansioni di Polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, dotato di arma d’ordinanza con i rischi che ne derivano. È assodato che l’espletamento di tali funzioni comporti la gestione celere e scrupolosa di innumerevoli atti di grande importanza e responsabilità,anche penali,che l’impiego part-time su ¾ giorni lavorativi, complica notevolmente».

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