È indetto per domani il secondo giorno di sciopero degli addetti all’esazione dei pedaggi autostradali. “No al taglio dello stipendio, no allo scippo del Ccnl delle autostrade”, sono questi i motivi alla base della protesta di due giorni indetta dalla Cub Trasporti: «Rivendichiamo l’applicazione del Ccnl autostrade e trafori e gli aumenti stipendiali non retribuiti dal 2008 al 2014. Ci opporremo – si legga in una nota -con tutte le nostre forze a qualsiasi iniziativa mirata a volerci a tutti i costi imporre un inquadramento contrattuale, giuridico ed economico, peggiorativo, non coerente e senza tener conto delle medesime mansioni svolte dal personale di tutte le altre concessionarie autostradali del resto d’Italia».
Una giornata già annunciata quella di domani, che segue la protesta del 23 luglio, a proposito della quale la Cub Trasporti precisa: «In quell’occasione, il presidente del Cas, Rosario Faraci, contrariamente a quanto stabilito dalla Commissione di Garanzia, ha permesso che il personale aderente all’astensione fosse sostituito da altri operatori, svilendo e tentando di limitare così l’effetto alla partecipazione dello sciopero».
«Inoltre – prosegue il sindacato – si è rilevato, da parte di alcuni capistazione e Ceo (ufficio turni),
un comportamento disincentivante allo sciopero, con la conseguenza che alcuni lavoratori già
propensi a scioperare, preoccupati dalle conseguenze alle quali sarebbero incorsi, hanno desistito».
Nonostante ciò, l’astensione dal lavoro ha avuto una buona riuscita «i lavoratori con tenacia e determinazione hanno saputo ricacciare al mittente i tentativi di intimidazione».
L’ufficio legale della Cub – spiega il sindacato – «ha già attivato le denunce circa le gravi violazioni del presidente del Cas».
I motivi della vertenza sono i seguenti: la sistematica elusione del confronto sindacale «nonostante le ripetute e infruttuose richieste»; il sottodimensionamento della pianta organica con pesante carenza del personale d’esazione pedaggi e gli eccessivi carichi di lavoro; l’illegittimo blocco delle ferie residue e riduzione di quelle estive, oggetto di grave violazione in materia della legge
sull’orario di lavoro e «nonostante – ricorda la Cub – il Cas sia già stato sanzionato (8,3 milioni di euro) dall’ispettorato del lavoro»; la mancata programmazione di chiamate del personale trimestrale per il turn-over estivo; la pessima organizzazione del lavoro, con particolar riferimento ai servizi di maggiormente sofferenza all’esazione dei pedaggi; l’anomala e discriminante utilizzazione oraria (tre orari di lavoro diversi e contrattualmente non previsti) del personale part-time; spostamenti di personale arbitrari in difformità di regole con assidua e palese disparità di trattamento.
E infine – conclude la Cub -, «ostinazione interessata priva di disdetta di un consolidato Ccnl in cambio di un etereo c.d. Ccrl illegittimo e inapplicabile».
Lo sciopero riguarderà, anche questa volta, l’intero turno e tutto il personale a esclusione di quello addetto alla sicurezza e/o il recupero veicoli.
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