Per lo sciopero indetto da Usb (Unione Sindacale di Base), hanno aderito oltre il 40% dei dipendenti delle sedi Inps della provincia. Decine di lavoratori si sono dati appuntamento ieri, mercoledì 3 Luglio, davanti alla sede del Ministro D’Alia, in via Natoli.
«Una bella giornata di opposizione corale dei lavoratori — dichiara Vincenzo Capomolla di Usb —, con dati di grande partecipazione che arrivano anche da tutta Italia»
«Finita la sbornia elettorale, rimettono da parte gli slogan su lavoro e garanzie — continua il dirigente Usb — ed ecco subito la nuova sforbiciata all’Inps: oltre 500 milioni di euro, un colpo tale che vuol dire chiudere sedi e servizi. Ovviamente non ci si dimentica dei dipendenti: dopo il blocco dei contratti, in media altri 300 euro al mese in meno a chi già ormai non arriva a fine mese. Con un bel punto interrogativo sul futuro. Ovviamente, non ci risulta che 1 solo euro sia stato toccato, ad esempio, per il trattamento milionario dei vertici Inps, o per quello dello stesso Ministro».
«Il punto vero è che le priorità reali — conclude Capomolla — devono essere il lavoro, l’occupazione, le garanzie e le prestazioni per tutti i cittadini. Da quanti decenni non si procede allo straccio di un’assunzione? Ed invece, passate le elezioni, si riprende a smantellare: servizi, diritti e salari, a colpire al cuore lo stato sociale, i beni comuni, dalla scuola alla sanità, fino al progetto chiaro di mettere una croce sulla previdenza pubblica per foraggiare quella privata e speculativa di banche, assicurazioni e fondi privati, con in prima linea quelli gestiti da Cgil Cisl e Uil».
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