Dalle parole ai fatti. Il Salva Messina continua a non convincere i sindacati, in particolare UIL e CGIL Messina, che hanno annunciato la mobilitazione per il prossimo 31 ottobre, alle ore 10.00 a piazza Municipio. In quella data, le due organizzazioni scenderanno in piazza per manifestare il proprio dissenso nei confronti di una misura da loro definita “Ammazza Messina”.
La decisione è stata presa a seguito di una riunione unitaria tra le due sigle sindacali ed è frutto della convinzione che il provvedimento proposto dal sindaco Cateno De Luca per evitare il dissesto del Comune e approvato dal Consiglio Comunale lo scorso lunedì – dopo una seduta di quasi 12 ore – sia nocivo dei diritti dei lavoratori.
Ma i sindacati, che dopo settimane di critiche e polemiche hanno deciso di optare per la mobilitazione, non sono gli unici a cui il Salva Messina sembra non andare giù. Le rimostranze di UIL e CGIL e dei lavoratori da loro rappresentati che, il prossimo 31 ottobre scenderanno in piazza per «difendere il mondo del lavoro e i lavoratori comunali – si legge in una note – delle partecipate e dei servizi sociali, nonché per evitare l’affossamento e la privatizzazione dei servizi cittadini», si sommano ad altre voci di dissenso, come per esempio i pentastellati.
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, infatti, oltre a non aver approvato la manovra, ha ribadito successivamente il concetto espresso in Aula lo scorso lunedì, definendo il Salva Messina «una forma di “accanimento terapeutico” che rischia di mettere a repentaglio i servizi pubblici essenziali e il futuro dei lavoratori”.
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