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Genovese (Cisl): “IL 2014 DEVE ESSERE L’ANNO IN CUI RICREARE A MESSINA IL “SISTEMA TERRITORIO”

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tonino genovese“Lavorare tutti insieme a una nuova Messina, che nel 2014
muova i primi passi verso la sua rinascita. C’è da prendere la
consapevolezza, però, prima, di dover lavorare tutti insieme, confrontarsi e decidere, insieme, quali iniziative assumere. A Messina non c’è un problema legato alla crisi economica, come in altri territori, qui è la fragilità del tessuto sociale, imprenditoriale, economico e soprattutto politico a rendere debole tutto il contesto”.

Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, rilancia la politica del fare per Messina, nel 2014, alla luce anche dell’analisi sull’occupazione che il sindacato ha elaborato nei giorni scorsi. Una analisi impietosa sulla condizione del lavoro a Messina, dove è stato registrato un incremento notevole degli ammortizzatori sociali, che nel 2013 sono stati erogati ammortizzatori sociali in deroga per un ammontare di 19.610.279,87 euro dei quali 14.888.057,18 euro per la mobilità in
deroga che ha interessato 1.237 lavoratori e 473 aziende, e 4.722.222,69 euro per la Cassa integrazione in deroga, che ha interessato 918 lavoratori e 47 aziende.

“Qui non è stata assunta nessuna decisione antirecessione – spiega
Genovese – è mancato anche il lavoro pubblico, anello fondamentale
dell’economia della nostra comunità e a risentirne è stata la fragilità già esistente del tessuto imprenditoriale sul nostro territorio. Così i dati del 2013 ci mostrano come i rapporti di lavoro si sono precarizzati, sempre meno contratti a tempo indeterminato, mentre aumentano le assunzioni a tempo determinato o con altre tipologie che non possono dare certezza e fiducia nel futuro. Il mercato del lavoro a Messina si precarizza sempre di
più. Servono iniziative forti per favorire gli investimenti delle imprese”.

Commercio, turismo, servizi: sono questi i tre settori trainanti
dell’occupazione sul territorio, ma come emerso e già specificato,
dall’analisi emerge il fenomeno della stagionalità dell’occupazione in questi settori.
“Segnale – sottolinea Genovese – di un territorio spostato sul consumo di beni piuttosto che sulla produzione degli stessi. Siamo una provincia, insomma, che si ‘accontenta’, che tira a campare, che registra assunzioni solo per titoli di studio medi, mentre solo il 21% di avviamenti al lavoro necessitano di una qualifica professionale. La provincia di Messina – commenta amaramente il segretario generale della Cisl – espelle,
caccia via, le sue eccellenze dal territorio: qui non c’è spazio per la qualità e noi la esportiamo!”

Per il segretario generale della Cisl Messina è necessario, nel 2014, ricreare il “sistema territorio”. “Non basta più – spiega Genovese – migliorare i trasporti, attrarre investimenti, incrementare la produzione e migliorare quella esistente, incrementare il turismo, recuperare dei lavori tradizionali, dell’agricoltura e del valore della conoscenza e
della cultura, puntare all’Area metropolitana dello stretto. Per ricreare un nuovo sistema il primo passo è quello di potere leggere in maniera condivisa tra tutti gli attori politici, sociali, imprenditoriali i dati sensibili della situazione del nostro territorio.
Il secondo non può che essere un diverso modo di gestione della cosa pubblica. Passare, insomma, dalla mera rappresentanza dell’interesse di parte fine a se stesso al fare la propria parte per la creazione del bene comune”.
Un cambio di passo generale che Genovese chiede soprattutto
all’Amministrazione comunale di Messina. “Sono trascorsi solo pochi mesi, quelli chiamiamoli dell’apprendistato – conclude – ma al di là dall’affrontare emergenze ricevute in eredità, constatiamo non c’è stato un quadro di riferimento generale né un’ipotesi di governo complessivo del sistema e della macchina amministrativa. Serve l’assunzione di iniziative per migliorare tutta la macchina amministrativa e il vero problema di questa
città, gli elementi nodali: l’azienda trasporti, il sistema dei rifiuti, il settore dei servizi sociali”.

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