Un carico crescente di lavoro a fronte della drastica riduzione degli organici, del blocco del turnover, dell’interruzione dei rinnovi contrattuali, della riduzione di una grande fetta di salario accessorio. È questa la condizione lavorativa — che la Fp Cgil definisce “inaccettabile” — dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate messinese.
«I Capi Team dell’Ufficio Controlli si dimettono dagli incarichi, lamentando le difficoltà in cui sono chiamati ad operare. Si diffonde la voce — commentano la Segretaria Generale della Fp Cgil, Clara Crocè, e il Segretario provinciale responsabile del settore, Giovanni Millimaggi — che, a seguito di controlli diretti da parte della Direzione Regionale, si adotteranno procedimenti disciplinari per scarso rendimento. La verità è sotto gli occhi di tutti: carichi di lavoro eccessivi e lotta intestina tra la Dirigenza. Uno scontro che penalizza lavoratori e utenza».
A pagare le conseguenze di un depotenziamento del ruolo e della funzione riconosciuta con la riforma alle Agenzie — evidenziano — sono i lavoratori: «Da un lato — continuano —, attraverso una “strategia, adottata dal legislatore,che è stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori”, come affermato dalla stessa Corte dei Conti. Anche, naturalmente, utilizzando l’apporto del management sotto il controllo politico e la vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per non parlare della pioggia di norme e circolari, sovente contraddittorie e di difficile interpretazione, che hanno fatto e svolgono ancora la loro parte. Ma, anche, l’abbandono del territorio con la chiusura degli uffici unici e l’accentramento nelle Direzioni Provinciali. I cui effetti sono sotto gli occhi di tutti».
E ancora — si legge nella nota del sindacato: «Dall’altro lato, un’opera di dismissione delle risorse umane e materiali. In occasione del decennale della Riforma si dichiarava con grande enfasi che “il punto nodale della riforma è il cambiamento nel campo delle regole di gestione e di sviluppo del personale” ovvero “valorizzare il personale in servizio e attrarre giovani preparati e ricchi di potenzialità. Per far crescere le risorse interne è necessario riconoscere i meriti e remunerarli adeguatamente”. Tutto ciò fa sorridere».
Oltre i grossi carichi di lavoro e la riduzione dell’organico, il sindacato commenta anche «la scandalosa gestione dei concorsi tanto per i passaggi economici quanto per i passaggi di area, che non ha certo contribuito a rasserenare gli animi, e l’impossibilità di un raffronto in termini di produttività con strutture del Nord d’Italia che, certamente, non denunciano le medesime carenze e criticità che affliggono le Dp siciliane e quella stessa di Messina. Peraltro — continuano Crocè e Millimaggi — non ci si sofferma neanche sulla diversa natura economica, sociale e produttiva che caratterizza il nostro territorio e che determina una diversa “allocazione delle risorse, fra settori, attività”. La qual cosa non può non essere tenuta in considerazione nella valutazione dell’attività di controllo e, quindi, in termini di produttività. Proprio nel raffronto con altre parti del Paese».
La Fp Cgil chiede alla segreteria regionale dell’Organizzazione di avviare il naturale confronto con la direzione regionale e nazionale dell’Agenzia delle Entrate di Messina, per trovare una soluzione alla grave situazione venutasi a creare negli uffici cittadini
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