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Formazione professionale: continua la protesta. “Lezioni in piazza” davanti all’Ufficio del Lavoro

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flc cgilContinua la protesta dei lavoratori della formazione professionale, proclamata da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, nella riunione degli esecutivi unitari del 18 maggio a Enna.

 

A Messina, questa mattina, a partire dalle 10.30 e fino alle 13.00 si svolgeranno le “lezioni in piazza” nella zona antistante l’Ufficio Provinciale del Lavoro, mentre contemporaneamente in tutte le province dell’Isola sono proseguite iniziative di protesta, sit-in e incontri con i Prefetti, durante i quali delegazioni di lavoratori hanno manifestato il loro disagio, lo stato ormai insostenibile in cui sono costretti ormai da molti mesi in assenza di retribuzione.

 

I lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno voluto ribadire ancora una volta che gli addetti siciliani del comparto Formazione Professionale svolgono un ruolo centrale all’interno delle strategie complessive dello sviluppo della Regione e che appare urgente definire la vocazione economica della Sicilia e gli ambiti e le prospettive di questo comparto.

 

«Sebbene il Governo Crocetta sia apparso impegnato in una necessaria azione moralizzatrice del settore — sottolineano i sindacati —, d’altro canto affronta le vertenze con annunci che lungi dal risolvere i problemi mettono in forse l’offerta formativa e l’occupazione di chi ci lavora. Oggi la situazione non si può più affrontare con strumenti ordinari, con improvvisazioni e salti nel buio. Tra i lavoratori regna l’incertezza e, a nostro avviso, il Governo Regionale deve intervenire al più presto con interventi straordinari, transitori e programmatici, per stabilizzare il sistema e ricondurlo alla governabilità, a partire dalla chiarezza della scelta e del reperimento delle risorse, e dalla costruzione di strumenti di tutela sociale, anche transitori, per i dipendenti degli enti che hanno perso il lavoro e che rischiano di perderlo nel breve termine».

 

«Occorre mettere in trasparenza il sistema per responsabilizzare la pubblica amministrazione e gli enti di formazione — continuano —; pubblicare i nomi dei responsabili dei procedimenti amministrativi, la condizione patrimoniale degli enti e gli indicatori previsti per l’accreditamento, la raccolta di dati attualizzati e completi, a partire da quelli raccolti e analizzati nell’inchiesta parlamentare della scorsa legislatura, evitando gli annunci mediatici che creano solo allarme tra i lavoratori e accelerano la determinazione degli enti, anche quelli che, fino a prova contraria, hanno operato con correttezza pur se con crescente difficoltà finanziaria, ad avviare procedure di licenziamento collettivo».

 

Graziamaria Pistorino, Segretario Generale della Flc Cgil, dichiara: «L’intero comparto non può e non deve essere assimilato alle logiche clientelari che, troppo spesso hanno accompagnato la costituzione e la gestione di molti, anche se non tutti gli enti datoriali. È indispensabile comprendere che moltissimi lavoratori, a cui gli Enti “canaglia” non versavano il Tfr o non riconoscevano il salario dovuto per contratto, nonostante non ricevessero stipendio da molti mesi, ogni giorno hanno svolto la propria lezione per gli alunni, in molti provenienti da contesti a rischio devianza, altri in situazione di handicap, che intendono assolvere all’obbligo di istruzione non più nella scuola, ma nella formazione professionale, per avvicinarsi direttamente al mondo del lavoro».

 

Salvatore Musolino, Coordinatore provinciale Cisl Scuola Fp, aggiunge: «Per mesi e fino ad oggi, tutti i lavoratori della Fp hanno prestato la loro opera ininterrottamente senza retribuzione, mostrando grande senso di responsabilità. Adesso è giunto il momento in cui qualcun altro sia altrettanto responsabile da mettere fine a questa situazione allucinante. Siamo qui per chiedere garanzie a partire da chi è già stato licenziato, migliaia di posti di lavoro sono messi a repentaglio e non è più accettabile sentirsi dire che tutto è a posto e che nessuno dovrà preoccuparsi perché il governo regionale darà soluzioni. Chiediamo a Crocetta: quando? Se qualcuno ha sbagliato deve pagare, non certo i lavoratori. Si metta mano al riordino di questo settore ormai allo sbando».

 

Lidia Musarra, Responsabile Provinciale dipartimento Fp Uil Scuola, sostiene: «In un momento così drammatico, è inaccettabile che il governo Regionale convochi le organizzazioni sindacali per affrontare esclusivamente le nuove regole dell’accreditamento, pur considerando importante l’argomento non può essere prioritario; la priorità in questo momento deve essere data allo sblocco immediato dei mandati di pagamento, per poter garantire le spettanze pregresse ai lavoratori di tutto il comparto; la tempestiva semplificazione delle procedure amministrative per evitare che tutto ciò  si riproponga ancora una volta; l’attuazione di una concreta programmazione futura che consenta di poter proseguire le attività senza soluzione di continuità e ridare dignità e serenità ai lavoratori ma anche chiarezza a tutti gli utenti che ogni giorno usufruiscono dei servizi; disabili, cassaintegrati, disoccupati e allievi».

 

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