Si è chiuso negativamente l’incontro in Prefettura tra i sindacati e i vertici del Cas. Dopo le proclamazioni dello stato di agitazione, l’incontro dello scorso 4 luglio sarebbe dovuto servire per avviare le procedure di raffreddamento. La Cub Trasporti ha stigmatizzato «l’atteggiamento di chiusura e di non-dialogo con i lavoratori da parte dei vertici del Cas», rappresentato all’incontro dal presidente Faraci e da Mazzullo, Lania e l’avvocato Matafù.
«Riteniamo provocatorio ˗ tuona la Cub ˗ che sui gravi problemi riguardanti i lavoratori non venga consentito il confronto a livello aziendale con il datore di lavoro, nonostante l’esistenza sulla carta di un ufficio relazioni sindacali».
Questo uno dei motivi che condurrà allo sciopero di due giornate, indetto dal sindacato, per l’intero turno e che coinvolgerà tutto il personale amministrativo e turnista addetto all’esazione dei pedaggi in servizio nelle tratte autostradali A18 (Messina-Catania, Siracusa-Gela) e A20 (Messina-Palermo). Stato di agitazione previsto per il 23 e 30 luglio. Dall’astensione sarà escluso solo il personale addetto alla sicurezza e/o il recupero veicoli incidentati.
Nello specifico, le ragioni oggetto della vertenza ˗ rende noto la Cub ˗ saranno: la sistematica elusione del confronto sindacale; il sottodimensionamento della pianta organica con pesante carenza del personale d’esazione pedaggi e gli eccessivi carichi di lavoro; l’illegittimo blocco delle ferie residue e riduzione di quelle estive, «in linea con quelle degli scorsi anni oggetto di grave violazione in materia della legge sull’orario di lavoro, nonostante il Cas sia già stato sanzionato (8,3 milioni di euro) dall’ispettorato del lavoro; la mancata programmazione di chiamate del personale trimestrale per il turn-over estivo; la pessima organizzazione lavoro; l’anomala e discriminante utilizzazione oraria (tre orari di lavoro diversi e contrattualmente non previsti) del personale Part-time; spostamenti di personale arbitrari in difformità di regole con assidua e palese disparità di trattamento.
A questo si aggiunge quella che la Cub definisce «ostinazione interessata priva di disdetta di un consolidato Ccnl in cambio di un etereo Ccrl illegittimo e inapplicabile, concordandolo con sindacati di comodo che nonostante non rappresentativi e privi di mandato dei lavoratori ne redigerebbero accordi a perdere per i medesimi».
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