Chiedono l’intervento del Governo centrale e chiedono al Prefetto di mediare in tal senso. Orsa, Orsa Trasporti ˗ e con loro anche il consigliere comunale Santi Zuccarello ˗ auspicano un’azione decisa da parte del Ministero dei Trasporti che dovrebbe garantire il mantenimento del collegamento marittimo veloce, ex Metromare. Un collegamento che ˗ scrivono i sindacati in una nota ˗ «rischia di essere vanificato dalla cronica incapacità del territorio di sfruttare convenientemente le opportunità di sviluppo e produzione».
A questo proposito, l’11 dicembre, i lavoratori marittimi e i pendolari dello Stretto, a partire dalle 9.00, effettueranno un sit-in davanti alla Prefettura, per rivendicare il diritto alla mobilità e all’occupazione, con l’auspicio di essere ricevuti dal Prefetto per esporre laloro proposta.
«Alla sommaria Ordinanza Comunale anti-tir che di fatto ha dimezzato i livelli di produzione del trasporto marittimo ˗ dichiarano Orsa e Orsa Trasporti ˗ , si è aggiunto il “Piano di mobilità nello Stretto” redatto dall’Assessorato ai Trasporti che paradossalmente sostiene l’abolizione del collegamento veloce con Reggio Calabria e se posto in essere produrrebbe un calo dell’attuale offerta oltre alla compressione dei livelli occupazionali in Ustica Lines che, ad oggi, effettua il servizio fra Messina e Reggio. Con tali presupposti si concretizza il rischio di rendere improduttivo l’impegno economico che il Ministro dei Trasporti ha assunto a seguito delle lotte di lavoratori e pendolari. Pertanto, riteniamo opportuno esporre al Prefetto la proposta che le parti sociali ritengono utile alla reale continuità territoriale ed al mantenimento dei livelli occupazionali».
E ancora, proseguono: «In attesa del bando definitivo per l’affidamento dell’appalto, Il Ministro Lupi si è impegnato economicamente a mantenere il servizio attraverso i mezzi di Rfi ma è pur vero che la flotta veloce dell’azienda pubblica è limitata a sole due unità veloci quando ne servono almeno cinque per mantenere l’attuale frequenza dei collegamenti fra Messina, Villa S. Giovanni e Reggio Calabria. Alla luce dei fatti risulta fondamentale coinvolgere Ustica Lines che, in vista di scadenza della seconda proroga al 31 dicembre prossimo, ha annunciato la cessazione del servizio e il licenziamento di ben 57 marittimi».
«È necessario ˗ concludono ˗ organizzare il futuro della continuità territoriale che da troppo tempo aspetta di assumere canoni di civiltà, se Rfi/Bluferries non è in possesso di mezzi sufficienti per garantire ed eventualmente potenziare il servizio, sarebbe opportuno riorganizzare il Consorzio Metromare (Bluferies&Ustica Lines) che al netto di alcune controversie sugli orari di lavoro e i livelli salariali, è stato un’esperienza funzionale per la comunità dello Stretto ed ha creato significative opportunità di lavoro».
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