La responsabile Uil Fpl III settore, Laura Strano, e il segretario provinciale, Giuseppe Calapai, intervengono in merito all’attuale situazione di Casa Serena, alla riduzione drastica di alcuni servizi, alla mancata retribuzione dei lavoratori.
Ecco la nota:
«Il Comune abdica al ruolo di garanzia e controllo su Casa Serena: la Uil Fpl scriverà ad altri organi esterni competenti a vigilare sulla struttura chiedendo un’indagine ispettiva.
Siamo a conoscenza, infatti, di un clima pesante di malumori e disservizi nella struttura di Casa Serena, determinato dal recente nuovo capitolato, che ha ridotto drasticamente alcuni servizi, tagliandone altri, mentre gli operatori non hanno ancora percepito le retribuzioni degli ultimi 4 mesi con enormi disagi soprattutto per coloro che sono stati licenziati.
Non ci risultano atti formali del Comune di diffida o controllo nei confronti della cooperativa che dovrebbe pagare entro ogni giorno 20 del mese successivo.
Non ci riteniamo soddisfatti per nulla della odierna riunione in cui era presente solo l’assessore, (assenti il dirigente e la cooperativa) in atto nessuna certezza sui passaggi dei lavoratori, né sull’avvio delle procedure di gara per gli altri bandi di servizi già pubblicati.
Che l’urega non diventi alibi per giustificare i ritardi nel sorteggio delle commissioni di gara!
Ci risulta infatti da informazioni assunte in data odierna che se la documentazione trasmessa dagli uffici comunali è completa le procedure si esauriscono in un paio di giorni.
Se il Comune continua ad abdicare al suo ruolo di controllo e garante dei servizi, operando con evidente approssimazione, interverranno organi esterni a garanzia di utenti ed operatori.
La firma Uil Fpl sul protocollo di intesa è stata apposta, che sia chiaro, con grande senso di responsabilità all’unico fine di garantire la continuità occupazionale di tutti i lavoratori in esubero, ma la discutibile selezione degli operatori da garantire nei singoli bandi individuando numeri, qualifiche e posizioni economiche è responsabilità esclusiva e unilaterale dell’Amministrazione.
Scelte delicatissime come queste soprattutto da parte di un Ente pubblico che ha l’obbligo di essere imparziale, si condividono sin dall’inizio del percorso nella massima trasparenza.
Basti pensare che per 12 operatori era inizialmente previsto il mero licenziamento scampato solo grazie al protocollo sindacale dell’ultima ora che potrebbe però in virtù dei noti problemi finanziari essere molto difficile da mantenere.
Abbiamo contestato con atti formali, da subito e sino alla fine, la scelta del numero e delle qualifiche del capitolato che — a nostro avviso — viola gli standard normativi regionali minando l’efficienza del servizio a cominciare dall’assurda previsione di un solo infermiere, per finire con altre scelte molto discutibili.
Il cambiamento necessita anche di scelte coraggiose non solo di tagli ragioneristici, frutto di incompetenza e approssimazione, pagati solo da utenti e lavoratori.
Chiederemo l’intervento dell’Assessorato regionale e di altri organi competenti».
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