Sviluppo del territorio, partendo dalle infrastrutture e da una politica di defiscalizzazione che possa attrarre investimenti. Il Direttivo della Fim Cisl di Messina riunitosi questa mattina alla presenza del segretario regionale Salvatore Picciurro e del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, indica la strada per dare una boccata d’ossigeno al tessuto industriale del territorio che — ha evidenziato il segretario provinciale della Fim, Antonino Alibrandi — «vive una situazione devastante».
«L’unica eccezione — ha detto Alibrandi — è la Raffineria di Milazzo che ha annunciato un investimento di 100 milioni di euro nel triennio 2013-2015 indirizzato ad ambiente e sviluppo tecnologico. Ma è l’unica realtà che investe, tutte le altre aziende sono in difficoltà: dalla cantieristica all’area industriale di Giammoro, almeno l’80% delle imprese fa ricorso ad ammortizzatori sociali per mancanza di commesse e ordini. Le piccole aziende subiscono pesanti effetti dalla restrizione dell’accesso al credito delle banche. Alle Acciaierie la produzione ripartirà il 22 maggio dopo tre settimane di stop con una produzione di 5mila tonnellate che darà respiro per meno di un mese. E’ indispensabile avviare un percorso con Istituzioni locali e regionali per dare risposte a chi vuole investire e creare nuovo lavoro ma si scontra con il gap infrastrutturale per il ricevimento e la spedizione delle merci».
Il sindacato ha ribadito come vi sono interventi che possono essere messi subito in campo. «Bisogna mappare tutte le aree possibili, renderle appetibili per investimenti e investitori affinché nel nostro territorio si cominci a ragionare sulla produzione di beni e non solo di servizi, rendita, parassitismo, pubblica amministrazione — ha rilanciato Tonino Genovese. Gli investimenti in aree sottoposte al rispetto ambientale, oltre che garantire il diritto alla salute, rappresentano un’altra nuova tipologia di lavoro e reddito. In un territorio come il nostro e in un tempo come quello attuale rinunciare al lavoro sarebbe devastante».
Su questo tema, Nino Alibrandi ha annunciato al Direttivo l’intenzione della Fim Cisl di Messina di costituirsi parte civile nel procedimento che vede i vertici del Cantiere Palumbo indagati nella vicenda dello smaltimento di rifiuti tossici. «Non vogliamo sia strumentalizzato — ha aggiunto Alibrandi — perciò saremo chiari: è una decisione presa solo ed esclusivamente a difesa e tutela dei lavoratori che operano all’interno del Cantiere e della collettività».
Genovese poi ha rilanciato la proposta di «fare sistema tra sindacato, politica e aziende per coniugare lavoro e ambiente. È necessaria una politica seria che parta dalla Regione e coinvolga
tutti gli organi istituzionali e tutte le forze vive di questo territorio». Il segretario generale della Cisl di Messina ha poi posto l’attenzione sulle aree Asi (Area di sviluppo industriale). «Segnano il fallimento delle politiche industriali del nostro territorio e della Regione Sicilia. Aree sottoutilizzare e abbandonate al degrado. Bisogna effettuare un immediato confronto per avviare il recupero, il pieno utilizzo, le condizioni di insediamento e, se serve, anche l’adozione di strumenti agevolativi per favorirne l’attrattività. Ci sono tutte le condizioni per realizzare un grande progetto di sviluppo produttivo nella nostra provincia, senza bisogno di consumare altro territorio, puntando ai progetti realizzabili e non inseguendo faraoniche avventure speculative».
Più allargato il messaggio del segretario regionale della Fim, Salvatore Picciurro, e rivolto al Presidente della Regione. «Crocetta — ha detto Picciurro — deve interessarsi meno di fare politica e più dei problemi. Servono azioni concrete su due assi: mantenere ciò che abbiamo, e mi riferisco ai grandi gruppi industriali, e rilanciare gli investimenti per lo sviluppo del territorio creando politiche attrattive».
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