accorinti felice con megafono in mano

Voglio fare più felice il sindaco. Ecco come

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accorinti felice con megafono in manoE’ felice, il sindaco Accorinti, di avere dimostrato con i fatti la propria apertura, la propria tolleranza. Sì, perchè lo scorso giovedì, con la presentazione alla stampa della sua ultima “fatica” – il cimitero islamico, primo in Sicilia – per il sindaco, l’Umanità ha compiuto un altro grande passo avanti.
Una conquista, per la comunità islamica presente sul nostro territorio, quel fazzoletto di terra, 170 metri quadri inoccupati (in teoria sottratti ai futuri morti cristiani) del camposanto di Sanfilippo. 170 metri quadri in cui 30 musulmani potranno trovare riposo eterno e condiviso con i ” defunti locali” che in vita amarono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Una conquista anche per il sindaco.
Accorinti, infatti,  è talmente felice che ha detto che quello di giovedì, per lui, è stato uno dei giorni più belli dopo il suo insediamento.

Siamo felici anche noi, diciamolo, che sia felice il “primo tra i messinesi”, e vorremmo, pertanto, aggiungere altra gioia alla sua gioia. Ecco alcuni suggerimenti per dare un plusvalore, in termini di godimento, alla sindacatura del nostro.

1) Attribuire uguale attenzione anche ai morti del Gran Camposanto, quelli che il sonno eterno lo fanno tra sacchi di plastica, tranci monumentali nascosti tra i cespugli incolti, pezzi di ferro arrugginiti, bottiglie di detersivo, d’acqua, vuote.

2) Tra una pedalata e l’altra, uno sguardo a destra, uno a sinistra, si soffermi su quelle “cose informi” abbandonate agli angoli delle vie del centro città. Sono uomini, Signor Sindaco, esseri umani che a Messina non fanno etnìa, nè comunità. Sono uomini soli, che forse un Dio da pregare non ce l’hanno più; non hanno un libro, Bibbia o Corano che sia, dal quale trarre forza per andare avanti. Sono uomini che aspettano che la società aperta, tollerante, si ricordi che loro esistono anche oltre un pasto caldo servito alla mensa.

3) Cani e gatti. Signor Sindaco, si faccia un piacere: accresca la sua felicità pensando anche a loro, i quattrozampe abbandonati. Non chiuda loro le porte dell’ex Macello sbattendoli in strada, ma glielo renda rifugio adeguato ad ospitarli. Lo guardi negli occhi un cane abbandonato, maltrattato. Quegli occhi non chiedono meno aiuto di un Rom, di un migrante. Quegli occhi parlano.

4) Quarto ed ultimo suggerimento ( di felicità si può anche morire e voglio fermarmi qui): Sindaco Accorinti, si fermi a parlare non soltanto con gli “ultimi”, ma anche con i primi.
Non abusi della sua “sbandierata” missione terrena dell’uomo fatto sindaco per volere del popolo. Il popolo siamo noi, noi che vogliamo risposte alla nostra portata e non “eccellenze fuori porta”; noi che, se bussiamo alla sua, di porta, vogliamo entrare; noi che siamo felici di avere il primo cimitero islamico della Sicilia, ma che vogliamo anche che Messina non sia l’ultima città d’Italia in troppe classifiche. Noi che siamo Messina, e vogliamo una crescita, “culturale” sì, ma non solo. Noi che vogliamo altro. Oltre.
Si “attrezzi”, dunque, Signor Sindaco, per la Sua e la Nostra felicità.

Patrizia Vita

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