Di norma, a fine anno, un buon giornalista relaziona sui maggiori eventi dei 12 mesi appena trascorsi. Dalla politica alla cronaca,
passando per lo sport, rammenta al lettore di cosa si è parlato, nel bene e nel male, sulle pagine dei giornali. Di norma, a fine anno, il bilancio è raramente positivo. Ecco perchè io faccio la ‘cattiva giornalista’ e tralascio di ammorbarvi con i ‘cattivi ricordi’, e scelgo di allettarvi alla lettura puntando sul positivo in ‘programmazione nelle sale’.
Partiamo dal banalissimo ma fondamentale dato che siamo ancora vivi. Io che scrivo e voi che leggete, ci siamo. Un generoso Regista ( per me si chiama Dio, per voi non so) ci vuole ancora a recitare in quest’opera prima che è la vita. E allora, dato per scontato che se non tutti saremo meritevoli di Oscar, dovremmo puntare, almeno, ad avere una menzione speciale per l’attiva partecipazione. Partecipiamo, dunque, cercando di centrare obiettivi di rinascita.
Ieri, il quotidiano cittadino, la Gazzetta del sud, ci ha comunicato un ottimo elemento di ripresa del territorio, attraverso un articolo il cui titolo allarga i cuori di pendolari del volo e disoccupati del comprensorio messinese: “L’aeroporto del Mela si fara”. Ma vi rendete conto cosa significa? Da quanto riportato su Gazzetta: ” una holding indiana è pronta a realizzare, a proprie spese, l’intera struttura. Un’opera che non avrà alcun impatto sul territorio essendo prevista nel progetto pure l’autonomia energetica grazie a centinaia di pannelli solari che saranno installati proprio a ridosso dell’area. E la multinazionale ritiene di poterla realizzare in tempi record, entro 18 mesi. Protagonista la “Panchavaktra”,
leader anche nel settore dell’energia pulita, che sulla Sicilia, e sulla
Valle del Mela più in particolare, ha deciso di investire i propri
capitali.”
E sin qui è panacea di tutti i mali dei pendolari costretti a stressanti
viaggi terra-mare per raggiungere l’aeroporto di Reggio Calabria, o, via A18 ( districandosi tra frane e incidenti), quello di Catania.
Ma l’apoteosi del benessere territoriale arriva nel leggere che: “per
realizzare l’aeroporto – opera che si innesta in maniera armonica con porto, svincoli autostradali e ferrovia – verranno impiegate anche e soprattutto maestranze locali in previsione di centinaia di assunzioni che verranno fatte non appena l’opera verrà ultimata.”
Insomma, se tutto procede bene è fatta. Con buona pace di chi ci ha
smantellato un servizio ferroviario e di navigazione che costringe i
messinesi a scendere da un treno a Villa San Giovanni per raggiungere la Sicilia, e viceversa, avremo facoltà di spostamenti rapidi e comodi e lavoro. Grazie all’India, non certo all’Italia, per cui la nostra terra vale quanto una vecchia gallina dalle uova marce.
Ma nella ‘rosa’ degli eventi positivi in programma nel 2017, abbiamo
l’opportunità di rendere pan per focaccia a chi governa ‘sgovernando’: le elezioni. Quattro date, quattro pesanti pietre che possiamo toglierci dalle scarpe.
Per i siciliani, la prima, a breve, 26 febbraio, si vota per i Consigli
delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi. In primavera, non Messina ma altri 29 Comuni siciliani, tra cui Palermo e Catania, andranno alle urne per le amministrative. A ottobre, i residenti dell’isola voteranno per le regionali. Infine, per ogni italiano con diritto di voto, la scelta più impegnativa, si parla di Giugno, le Politiche. Quattro appuntamenti per scegliere chi merita di restare al governo e chi no. Non mancate, se volete la menzione speciale nella grande recita della vita. Facciamo in modo che il nostro voto consenta a chi sarà eletto di meritare l’Oscar.
E adesso, da ‘cattiva giornalista’, consentitemi un tocco di personalizzazione. A chiusura di anni difficili per il giornale che dirigo, voglio ringraziare di vero cuore chi c’è stato, con me, a fianco, o nelle retrovie ma presente come fosse in prima linea: Vittorio, Pippo, Peppe, Giusi, Antonio, Andrea, Laura, Mimma. A queste persone speciali che mi hanno accompagnata, chi per anni, chi per mesi (ma mesi importanti) dico: ” Senza di voi non sarei qui a fare la ‘cattiva’.”
A chi ho ancora a fianco, Pippo, Andrea, dico: ” Avete visto? Ce l’abbiamo fatta.” . Infine, ma non infine, a chi ha creduto in me, nel mio progetto, a chi si è schierato dalla parte del più debole che non vuole cedere: Gabriele, Lillo, Giancarlo, Mauro, Peppe, Marcello, Marika, Simone (per me ci sei sempre), Antonio, Martina, Daniela, dico: “Grazie di esserci. Buon futuro insieme”. Ma Buon Futuro a tutti.
Patrizia Vita
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