Non possiamo lamentarci per l’attenzione che i media nazionali, e non solo loro, hanno mostrato nei confronti di Messina, per quanto accaduto ai due acquedotti che teoricamente dovrebbero servire la nostra città in modo adeguato; ma di certo i messinesi non ne sono contenti.
Insieme alla mancanza di acqua, purtroppo dobbiamo lamentare una serie di interruzioni sulle principali autostrade siciliane, che stanno mettendo a dura prova anche l’elementare diritto alla mobilità, con ripercussioni sulle attività economiche in generale.
In questo quadro di riferimento sono state registrate le “esternazioni” del premier Renzi e del ministro Del Rio in merito al “Ponte sullo Stretto”, dai toni possibilistici anche se dopo tutta una serie di priorità infrastrutturali – dissesto idrogeologico, forniture idriche, mobilità eccetera- . Insomma i soliti effluvi di parole per conquistare spazi nei notiziari e voti. Sarà così ? Lo vedremo.
Ma alle parole sono seguite molte interrogazioni in Parlamento con le relative risposte di cui sopra ed un ordine del giorno che secondo i proponenti è ancor più stringente quanto ad impegni per la possibile costruzione; nel contempo nell’arco di un paio di settimane vi sono state le dichiarazioni del ceo di Impregilo – Salini (general contractor nel progetto del manufatto) mentre era al seguito di Renzi in visita ai mega progetti che detta società sta portando avanti (Panama ed Arabia Saudita).
Quanto sopra deve fare riflettere i messinesi, nel senso che c’é da augurarsi che le forze politiche non tentino ancora una volta di acquisire consensi, facendo intravedere come prossimo l’avvio dei lavori, in vista di qualche tornata elettorale.
Ma veniamo al punto. Quello che sta accadendo è solo colpa dell’Amam e di palazzo Zanca o anche dei messinesi? Non è un quesito balordo il mio, e me lo pongo vista la estrema pazienza con cui tutti noi abbiamo subito, almeno sino ad oggi,la mancanza di acqua nelle nostre case, e mi vado convincendo che questo silenzio sia la causa di tutti i nostri mali.
Non è infatti comprensibile che se si parla di “no ponte” si riescano a fare cortei rumorosi e variopinti, mentre se manca l’acqua non si riesca a raggruppare nemmeno un centinaio di persone.
Alla luce di ciò credo sia giunto il momento di porre ai messinesi una domanda molto semplice: quale volete che sia il futuro della vostra città ?
Quello del sottosviluppo attuale o qualcosa che sia in grado di creare un avvenire meno cupo anche per i nostri nipoti ? Personalmente ho sempre visto di buon occhio “il manufatto stabile”, anche se ne ho scritto in modo attento e ponderato, ma credo che occorra cambiare registro per molti motivi che tenterò di esporre qui di seguito.
In primo luogo dove sono finiti i milioni di euro previsti per le opere compensative? Ed ancora quando cominceranno i lavori per il raddoppio ferroviario della linea ionica per collegarci meglio con Catania? Ma come dimenticare che lo Stretto continua a dividere le due coste dirimpettaie, mentre migliaia di pendolari sono costretti ad un tour de force vergognoso, con un servizio navale inefficiente, per non parlare della riduzione dei treni a lunga e lenta percorrenza.
Cosa, o meglio quanto, dobbiamo aspettare per vedere qualcuna di queste opere portata a compimento? Non si può più accettare che si mettano avanti temi sì importanti, ma che non modificano più di tanto il futuro, quali l’acqua o la fragilità del territorio. Essi sono ormai divenuti alibi per non fare nulla e lasciare tutto alla stato attuale. E la città muore. Infatti non è mai stata così evidente la crisi che attanaglia Messina con tantissime botteghe con su scritto affittasi o vendesi.
A chiare lettere bisogna avere il coraggio di ammettere che “il ponte” e tutto il resto sono in grado di dare una svolta alla città del Peloro, mentre se ci affidiamo alle piccole cose o all’esistente attuale purtroppo verso un futuro ancor più gramo dell’attuale.
Ci riempiamo la bocca con la vocazione turistica della nostra città, ma cosa facciamo per assecondarla? Ed ancora ma qualcuno si è accorto che gli alberghi chiudono o mutano funzione?
Si potrebbero evidenziare tanti altri elementi contraddittori, ma è superfluo, stante l’abulia dei cittadini e delle forze politiche. Nel frattempo gli eventi negativi si susseguono senza sosta. E adesso chiude la filiale della Banca d’Italia. Messina svegliati.
Aurelio Giordano
(698)
Ancora????
MA UN Pò DI DECENZA, PER FAVORE!!!!
I fatti parlano chiaro, il ponte non si è fatto e siamo nella melma più di prima. Noi temporeggiamo e gli altri fanno. Un investimento gran parte privato che consente di guadagnare ben due ore negli spostamenti….neanchesi riuscisse a fare LA VERA alta velocità in Sicilia (che sarebbe inutile in quanto fine a se stessa se non collegata col continente) si avrebbe nel complesso un vantaggio simile.
Tra l’altro di tutte le altre opere che dovrebbero venire prima non abbiamo manco il progetto….così nell’attesa tutto resta com’è….per fa comodo alla mafia alle lobby dei trsporti su gommato e ai tiranni del traghettamento privato.