E allora: l’ho letto e non ci ho creduto. Ho pensato alla bufala di un buontempone, un nostalgico delle goliardate da festa dello studente. Poi ho capito che era vero e, lo ammetto, sono stata invasa da una risata isterica, di quelle che chi ti sta davanti pensa: è pazza o sta male?
No, miei cari concittadini, chi sta male siamo noi messinesi. Noi che siamo in balìa di sortite amministrative da “Scherzi a parte”; noi che una mattina scopriamo che dal Comune arriva alla città un imput al benessero fisico che manco dovessimo sostenere esami di idoneità ( fisica, appunto) per meritare la residenza a Messina.
La storia ormai la sapete: l’assessore con delega allo Sport, Sebastiano Pino, ha pensato bene di convocare i presidenti di circoscrizione, ieri, per illustrare un progetto rivoluzionario per la città. Lo hanno chiamato, con strategica inventiva, Messin…Tuta, ideato per: valorizzare e promuovere l’utilizzo delle tute e delle scarpette da tennis per muoversi in città, per il raggiungimento del benessere psicofisico e promuovere uno stile di vita sano”.
Roba che neanche chi governava Sparta, città greca in cui la perfezione della forma fisica era sicuramente al centro di interessi ben maggiori di quelli della politica messinese, avrebbe mai pensato.
Quindi, ricapitolando, il messinese tipo, ridotto alla canna del gas,( ad avercelo ancora il gas in casa),abitante di una città in cui l’unica efficienza è data dalla posta che, puntuale, gli scarica in cassetta bollette e multe da pagare; il messinese che paga la tassa sui rifiuti come se questi venissero raccolti e smaltiti con regolarità; il messinese che, se cerca un parcheggio in centro dalle 8,30 alle 20,30, è come cercasse un dente cariato nella bocca di Berlusconi: il messinese che… ( ma che vale ricordarvi le incompiute, le cose malfatte, non fatte, da fare ma col tempo e con i loro comodi di chi ci governa?) nella logica dei nostri amministratori, dovrebbe trovare perfezione di forma psico-fisica indossando una comoda tuta da ginnastica e ‘scarpette’ da tennis. Di pensare di trovare una sistemazione ai 27 bambini e i 23 adulti che, senza casa, hanno occupato uno stabile abbandonato ( l’ex caserma dei carabinieri, San Leone) non se ne parla neanche, eh? E allora progettiamo Messin…Tuta, che la mamma ha fatto gli gnocchi.
Cos’è questo, se non un’evidente conseguenza dell’avere, come sindaco, un professore di Ginnastica? La mia, personalissima ma ritengo condivisibile, fortuna è non averne uno commerciante di formaggi e uova. Con il colesterolo che supera i 200, infatti, mi mancava il progetto Messin..Gorgonzola.
Ci morivo di messinesità.
Patrizia Vita
(1424)
Iniziativa meritoria ma che giustamente si presta ad una critica anche feroce dal momento che sono troppe le cose che non vanno nella nostra dolente città,a parte quelle enumerate da Patrizia;passatemi la metafora dal momento che dolenti e forse indolenti siamo noi messinesi che critichiamo tanto e non ci ribelliamo mai!
Non raccolgo la provocazione. Non siamo tutti uguali e questo vale per gli insegnanti di educazione fisica, per i salumieri e, perché no, per i giornalisti. Poi che lo sport non si faccia con gli slogan e sia uno dei diritti primari in tutto il mondo civile è altra cosa.