Accorinti cero votivo

Accorinti Atto I, dodici mesi e un vento finanziario che spegne pure i ceri

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Accorinti cero votivoRenato sindaco atto I. E’ il primo compleanno della corsa pomeridiana in via XXIV Maggio per raggiungere il municipio. Dodici mesi e un bilancio da fare, soprattutto per una giunta e un sindaco che non hanno avuto passati amministrativi e che non sono mai stati dei “professionisti” di governo come quelli che c’hanno governato dagli anni Novanta al 2012. Ma anche le novità devono sottoporsi a giudizi e voti. Scelgo i primi, non i secondi che sanno più di gare sportive. Per amministrare la tredicesima città d’Italia in stato di predissesto già nel giugno 2013 e secondo l’accusa dell’inchiesta sui bilanci con un dissesto da dover dichiarare anni prima servono attributi. Perché questa premessa è fondamentale. Se la Corte dei Conti, analizzando il consuntivo 2012 e i primi sei mesi del 2013 ha fermato tutte le spese non urgenti e indifferibili, compreso il cero votivo da 80 euro alla Madonna di Montalto, qualcosa vorrà pur dire. Per tutti, anche per i critici, non solo per la difesa di Accorinti. Partirei dai servizi fondamentali: Rifiuti, Trasporto e Servizi sociali. Con Messinambiente e la gestione dell’immondizia si comincia male. Nel senso che dopo un anno scocca un’emergenza al mese, il futuro della società in liquidazione non è chiaro e prima di ogni cosa ci sono i servizi, compresi quelli di scerbatura che sono pessimi pagando una Tares alle stelle per effetto del 100% a carico del cittadino e non a metà con l’ente, che poi sarebbe la stessa cosa a guardarla meglio. E’ arrivato Alessio Ciacci da Capannori e una serie di Esperti a cambiare le cose e serve tempo. Ci sono dei programmi ma dal giugno 2013 a oggi, a parte la voglia di pulizia giudiziaria e trasparenza con gli atti finiti in procura, si è visto ancora poco.

Trasporto pubblico: la nota positiva è la regolarità nel pagamento degli stipendi dei dipendenti Atm che da quei 15 giorni consecutivi di sciopero del 2008 salivano in terrazzo un mese sì e l’altro pure per impaurire tutti con il desiderio di buttarsi giù. Il parco macchine da una ventina è salito per alcuni mesi anche a 40 prima della nuova discesa. Da poche settimane l’accordo con la Gtt di Torino e con il nuovo Dg Giovanni Foti. Sette bus usati in arrivo, altri nei prossimi mesi. Per il potenziamento dei tram e del suo servizio serve analizzare il Renato sindaco Atto II.

Servizi sociali: pubblicati i nuovi bandi di gara, compresi quelli della 328, assistiamo allo stesso film degli anni precedenti. Il Comune ritarda i pagamenti delle fatture alle cooperative e queste non possono pagare puntualmente il personale, i sindacati fanno “chiasso” e l’amministrazione alza le braccia. Il settore, tra troppi dipendenti che devono pur lavorare, attività da verificare e nuovi servizi, non è stato ancora riorganizzato, se mai lo si vorrà fare.

Passando a quello che non è fondamentale ma importante c’è l’istituzione dell’Isola pedonale in Centro, quello commerciale, a tempo indeterminato al momento. Non piace a tutti e le auto continuano a vedersi da quelle parti complice la poca voglia di parcheggiare più distante, pagando, e un trasporto pubblico non egregio. Da rivedere nel tempo.

Di vigili urbani se ne vedono sempre pochi in giro e la maleducazione dei messinesi in strada cresce.

Non si è visto gran che di diverso sui tir che senza un molo a Tremestieri e con la Cartour al Norimberga hanno derogato, forse fino al 20 luglio, gli annunci elettorali del sindaco. Un sindaco che vuol scrivere le regole della città sul libro dei Franza ma è un testo ancora tutto da leggere perché i camion si vedono.

Sulle periferie è bene stendere un velo pietoso, pochissimi progetti, zero concretezza.

Come sullo Sviluppo Economico e la fantasia di reperire fondi.Troppo sperare nella Zona Franca Urbana voluta da Crocetta.

Sul Risanamento, attendendo i fondi regionali per Fondo Fucile e Casa Nostra, si sta al palo.

Il nuovo Piano regolatore generale è in fase di condivisione del Pico.

Il Turismo non esiste come la Cultura, senza soldi, ha portato a una sola Notte Bianca e poco altro.

Sui mercati, tra sporcizia e scadente manutenzione non si è ancora raggiunta la sufficienza. A parte il pugno duro con gli abusivi.

Certo si è aperta la Casa di Vincenzo per i senzatetto. Bravi. 

Sul bilancio l’assessore Signorino e il direttore generale “Balotelli” Le Donne ci stanno mettendo anima e corpo per risanare i conti che con il consuntivo 2013 sembrano vedere le prime luci di un nuovo giorno. 

C’è stato molto realismo in questo primo anno di Accorinti e pochissima fantasia progettuale per una giunta fuori dagli schemi. “Senza soldi non si canta Messa” – recita un proverbio sempre attuale. Ma c’è un altro che fa: “Ci voli u vento a chiesa… Ma no p’astutari i cannili”. O ceri, fate voi. @Acaffo

 

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