Potrebbero aumentare anche più del 30% le tariffe idriche. E’ quanto annunciato stamani dal rappresentante legale e consigliere d’amministrazione dell’Amam, Alessandro Anastasi. Il Piano di riequilibrio finanziario tocca molto l’Amam, l’azienda meridionale acque, che al 2012 ha una massa debitoria di circa 15 milioni di euro (considerati solo i privati) e senza considerare i crediti in attesa dagli enti pubblici come la Provincia, il Policlinico, il Papardo, l’Iacp. L’Amam dovrà versare all’anno al Comune un canone di 15 milioni di euro. Anastasi dice: “Il canone sarà interamente finanziato dall’aumento delle tariffe e non so chi abbia riferito che sarà del 30%, io penso anche di più ovviamente dall’anno in corso, resteranno in vigore le vecchie tariffe per i debiti pregressi”. E’ la Fire la società incaricata di riscuotere i crediti vantati dall’Amam e l’attività – per Anastasi – sta funzionando molto bene, anche se non ci sono ancora dati precisi in attesa che il 30 marzo prossimo si completi il primo anno dei privati a caccia degli evasori. “Stiamo lavorando a tappe forzate – prosegue Anastasi – la novità è che la Fire comunicherà i numeri sia all’Amam che al Comune, in modo da non provocare disguidi. Sono e siamo molto soddisfatti del piano di recupero del credito varato insieme al commissario Croce”.
Capitolo organico: l’Amam può contare su meno di una sessantina di dipendenti, ma l’ente avrebbe bisogno di più forza lavoro. Nei prossimi mesi, quando il Piano di recupero entrerà in funzione, da Atm e MessinAmbiente potrebbero giungere altri lavoratori. “Avremmo bisogno di un aumento di organico – conclude Anastasi – dovrebbero esserci novità nei prossimi mesi nel piano di razionalizzazione generale del personale. Vedremo”.
@Acaffo
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