Si terrà domani, a partire dalle 9.00, al Cnr, il seminario di presentazione dei “Progetti Pon per lo sviluppo ed il potenziamento dei Distretti Tecnologici siciliani”. Si tratta di progetti di ricerca che hanno ottenuto il finanziamento della Comunità Europea per il triennio 2012/2015 per un importo di 110 milioni di euro su circa 150 di investimento complessivo. “Una cifra importante – evidenzia il responsabile del distretto di Messina, ing. Daniele Noè – che, di fatto, consente davvero alle imprese di occuparsi di ricerca e nuove tecnologie”. I distretti sono delle vere e proprie società consortili costituite da grandi imprese, Enti (Università e Centri di Ricerca pubblici), associazioni di categoria e Regione. Il loro scopo è duplice: da un lato, sostenere lo sviluppo dell’attività di ricerca scientifica e innovazione secondo una logica di distretto tecnologico di filiera, in grado di valorizzare alcune vocazioni del territorio regionale, in un’ottica di incremento della competitività del sistema socio-economico siciliano in ambito Comunitario e internazionale e, dall’altro, sostenere la collaborazione e il trasferimento tecnologico tra università, Centri di ricerca pubblici e privati e settori produttivi. Rivestono un ruolo fondamentale sopratutto perché rappresentano un canale “accreditato” per ottenere finanziamenti a livello europeo. In Italia sono circa 20 i distretti tecnologici. In Sicilia sono stati istituiti nel 2008 grazie ad un Accordo di programma siglato tra lo Stato e la Regione e sono tre: a Messina, Catania e Palermo. Il distretto di Catania si occupa di Micro e Nano Sistemi; quello di Palermo di AgroBio e Pesca Ecocompatibile e quello di Messina di Trasporti Navali Commerciali e da Diporto.
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