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Cresce la povertà in Italia: la Sicilia è la regione con i redditi più bassi

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Sono preoccupanti i dati arrivati dall’Istat, nel report “La povertà in Italia“. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, nel 2016, sono 4,7 milioni, le persone in povertà assoluta.

Se il numero di famiglie in povertà assoluta torna ai livelli del 2013 (quando erano 1 milione 615mila), il numero degli individui registra invece il valore più alto dal 2005.

Il numero delle persone povere si conferma in crescita nel Centro (da 5,6% del 2015 a 7,3% del 2016) e nel Mezzogiorno, che fa segnare il valore più elevato (9,8%).

La povertà relativa si basa su una soglia convenzionale che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. L’incidenza della povertà relativa risulta stabile rispetto al 2015 in termini di famiglie (da 10,4 a 10,6%) e di persone (da 13,7 a 14,0%).

Povertà in Sicilia

La zona più a rischio sembra essere il sud Italia. Secondo il rapporto realizzato dalla Fondazione RES, le famiglie siciliane sono le ultime di Italia quanto a disponibilità di reddito. Nell’Isola oltre la metà vive con meno di 18 mila euro, a fronte di un reddito medio familiare regionale di 21.800 mila euro, contro una media nazionale di circa 30 mila euro.

L’allarme delle associazioni

I dati odierni hanno scatenato molte polemiche: associazioni di consumatori e per il rispetto dei diritti dell’uomo, come lo “Sportello dei Diritti”, osservano che il problema della povertà comincia ad avere una diffusione tale da non poter più circoscrivere all’Africa la definizione “paesi del terzo mondo”.  È proprio riguardo al nostro paese che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si fa portavoce del grande disagio sociale che colpisce intere famiglie con numeri elevati di figli o anziani che devono far conto solo sulla loro esigua pensione.

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  1. Buongiorno mi chiamo Domenico ho 70 anni, vivo con una pensione sociale, ho ​una moglie a carico disoccupata ,di età 57, ho una carta acquisti di 80 euro ogni due mesi, non arrivo a fine mese e mia moglie è costretta ad andare in chiesa per prendere il pacco della carità. Io vado a prendere un po’ di frutta allo scarto che buttano i commercianti di frutta, abbiamo perso la dignità siamo arrivati a questa umiliazione per mezzo dei politici che abbiamo al governo, sembra giusto subire tutto questo? Non siamo tutelati da nessuno, e non c’è nessuno che ci aiuta ad uscirne fuori.

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