La crisi finanziaria divide l’Italia in due: dei 556 Comuni in dissesto, oltre il 70% si trova nel Meridione. La Sicilia detiene il “primato” in questa classifica dei dissesti: nella nostra isola sono, infatti, ben 74 le Amministrazioni in stato di crisi economica.
È questo il quadro registrato dalla Fondazione Nazionale Commercialisti che, in questi giorni, ha pubblicato un documento sullo stato di crisi degli enti locali. Questo studio sulla crisi finanziaria in Italia è basato su una ricerca risultato della raccolta di dati statistici in tutto il territorio nazionale.
L’analisi interessa l’arco temporale dal 1989 al 2016.
Un quadro preoccupante che vede annoverare tra gli enti dissestati anche capoluoghi di provincia quali Caserta, Potenza, Vibo Valentia e altre note città. Numerose le procedure ancora aperte: ben 325 le amministrazioni a rischio, di cui 67 deficitarie, 151 in pre-dissesto e 107 in dissesto. Fenomeni che appaiono particolarmente concentrati nelle regioni del mezzogiorno e fra gli enti locali di piccole dimensioni, fino a rappresentare in alcune aree una condizione quasi endemica.
Quella che segue è la situazione nella provincia di Messina.
Comuni in deficit
In Sicilia i Comuni in deficit sono 24, di cui 11 appartenenti alla Provincia di Messina: Graniti, Itala, Librizzi, Malvagna, Milazzo, Moio Alcantara, Olivieri, Rodì Milici, Sant’Agata di Militello, Taormina, Tortorici.
Comuni in pre-dissesto
In Sicilia i Comuni in pre-dissesto sono 28, di cui 8 nella Provincia di Messina: Giardini Naxos, Itala, Messina, Milazzo, Motta Camastra, Sant’Alessio Siculo, Taormina, Terme Vigliatore.
Comuni in dissesto
In Sicilia in Comuni in dissesto sono 22, di cui 4 nella Provincia di Messina: Brolo, Milazzo, Scaletta Zanclea, Tortorici.
«Per superare le criticità in atto è necessario far emergere in modo tempestivo le situazioni di squilibrio – spiega Massimo Miani, Presidente Fondazione Nazionale dei Commercialisti – introducendo pochi e semplici parametri che attestino la reale situazione economica delle amministrazioni. Inoltre bisogna rafforzare il monitoraggio dei comuni con meno di 15.000 abitanti che, secondo quanto emerso dal nostro studio, sono quelli più a rischio».
Al seguente link i dati completi riguardo lo stato di crisi finanziaria degli Enti Locali.
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