Una rivoluzione, quella del web, che ha totalmente trasformato anche il modo di fare impresa. Non c’è business che non passi attraverso la promozione sui social e più in generale su internet. Ma gli imprenditori sono realmente preparati ad affrontare le sfide che quotidianamente il web propone?
Nasce proprio con l’obiettivo di formare chi fa impresa, il seminario promosso da Google Italia in collaborazione con Unioncamere che prenderà il via mercoledì prossimo alla Camera di Commercio di Messina. ” Il Digitale e i Trend Mondiali: siamo realmente al passo con i tempi?” è il titolo del primo incontro del progetto “Eccellenze in digitale”, al quale hanno aderito gli Enti camerali di 83 province in tutta Italia.
L’appuntamento si svolgerà dalle 10.00 alle 13.00 nella Sala Consulta e vedrà la presenza, per Google, di Diego Ciulli. Interverranno inoltre, il segretario generale della Camera di commercio Alfio Pagliaro, Domenico Mauriello di Unioncamere e la tutor digitale Margherita Bruno. Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili sul sito https://www.eccellenzeindigitale.it/home.
In effetti, in base ad un recente studio sul commercio digitale in Sicilia ed a Messina, pare che le piccole e medie imprese abbiano proprio bisogno di ricevere nozioni di cultura digitale, di svecchiare il modo di fare business, approfittando delle opportunità che la rete offre.
Se le prime regioni in Italia per il commercio digitale sono la Lombardia ed il Lazio, la Sicilia risulta al nono posto con sole 912 imprese che commerciano stabilmente su internet.
A Messina la situazione non è di certo rosea. Qui infatti i commercianti si dividono tra chi considera il web come un’opportunità di incrementare i guadagni, e chi, invece, lo vede come una minaccia.
Il problema parte dall’esiguità degli investimenti che le aziende mettono a disposizione per il web, che in alcuni casi sono totalmente inesistenti.
Dallo studio emerge come a Messina, le imprese di minori dimensioni siano ancora dubbiose sull’investire o meno nelle piattaforme commerciali via web. Il dato che fa riflettere maggiormente è quello relativo alla possibilità di fare acquisti online: solo il 22% delle aziende che possiedono un sito internet, consente di comprare direttamente dal portale.
La buona notizia è invece che l’80% degli imprenditori ha investito almeno una volta nell’innovazione digitale, in particolare per promuovere i propri prodotti o per farsi conoscere.
Si tratta però di investimenti ridotti ed intermittenti. Le cause? Non solo gli elevati costi di gestione, che si scontrano con le note difficoltà economiche degli imprenditori, ma anche un troppo radicato scetticismo su un effettivo ritorno economico dell’operazione.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il commercio online delle grandi piattaforme fa registrare numeri da capogiro, mentre i piccoli venditori rimangono chiusi nei loro negozi, fagocitati dalle grandi catene e, ovviamente dal commercio digitale.
Marika Micalizzi
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