Di poche ore fa la nota di D’Alia, immediata la risposta di Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio Messina: “Finalmente anche Gianpiero D’Alia, presidente nazionale dell’Udc, si è reso conto che le tutte le Camere di Commercio della Sicilia sono a rischio fallimento. E’ quello che noi di Confcommercio Messina sosteniamo da mesi. La nostra battaglia per l’indipendenza, suffragata da un emendamento di Bruno Mancuso, che salvaguarda l’indipendenza della Camera di Commercio di Messina, è stata determinata dalla convinzione che l’accorpamento non avrebbe risolto il problema delle pensioni. Un problema che si sono posti anche alcuni deputati regionali molto attenti al problema, come gli onorevoli Germanà, Picciolo e Grasso. Cogliamo con soddisfazione l’intervento di D’Alia, il quale da messinese avrebbe dovuto intervenire molto tempo prima sul governo regionale, del quale il suo partito è parte integrante, per sollecitare una legge ad hoc”.
“Ci auguriamo, inoltre, che D’Alia – conclude -, visto che si adesso si occupa della Camera di Commercio di Messina, chieda venga fatta chiarezza al governatore Rosario Crocetta sulle motivazioni che hanno determinato il commissariamento dell’Ente camerale per oltre tre anni. Tale commissariamento ha impedito all’organo politico di insediarsi, e soprattutto ha condotto la Camera di Commercio di Messina sull’orlo del precipizio economico, mentre prima godeva di buona salute”.
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