Si è conclusa ieri 27 luglio, nella IV Commissione dell’Assemblea Regionale, una seduta sulla riforma dell’Autorità Portuale, argomento dolente per la città di Messina che rischia di perdere la sua importanza strategica in favore di un accorpamento con Gioia Tauro.
Nonostante l’assenza del Presidente Crocetta e dell’assessore Bosco durante la seduta, l’amministrazione comunale, nei panni dell’assessore alle Politiche del mare, Sebastiano Pino, ha ribadito la difesa dell’autonomia dell’Autorità Portuale di Messina. La sinergia tra i porti di Milazzo, Messina e Tremestieri «aveva bisogno – afferma Pino – solo di adeguati investimenti infrastrutturali, di cui l’avvio della costruzione del nuovo porto di Tremestieri rappresenta il primo tassello».
Aggregando questo sistema portuale con i porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria si sarebbe creata una vera conurbazione dell’area dello Stretto, in grado di competere a livello nazionale.
I sindaci di Messina e Reggio hanno più volte espresso la necessità di salvaguardare l’area per creare concrete possibilità di sviluppo e occupazione in tutta la zona dello Stretto.
«Adesso occorre – ha concluso Pino – che il Presidente della Regione richieda l’applicazione del mantenimento (comma 2 dell’art. 22 del Decreto 169/2016), per il periodo massimo dei 36 mesi previsti, dell’autonomia finanziaria e amministrativa di Messina e allo stesso tempo ottenere concrete garanzie sulla utilizzazione delle risorse generate dai nostri porti per degli investimenti sul territorio».
A intervenire sull’Autorità Portuale di Messina anche Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina: «Non c’è più possibilità o tempi per tornare indietro. Bisogna lavorare sulle risorse da garantire al territorio e bilanciare le asimmetrie di governance che ci sono oggi tra Calabria e Sicilia». Il segretario Cisl punta sulla necessità di dialogo con i vicini porti, affinché la partita che si sta giocando possa essere vinta sfruttando le competenze e i vantaggi strategici di ogni area portuale «considerando i nuovi scenari – prosegue Genovese – che i trasporti marittimi avranno da qui a poco tempo, vista la prossima apertura del secondo canale di Suez che porterà nel Mediterraneo un flusso importante di traffico mercantile che deve essere intercettato dalla nuova Autorità».
(204)