Maria Cristiana Laurà, Responsabile Servizio Affari Istituzionali dell’Autorità Portuale, rettifica quanto riportato su un articolo pubblicato da un quotidiano siciliano in merito al traffico del sistema portuale messinese comparato a quello catanese. Al contempo, Laurà fornisce i dati reali, nettamente superiori a quelli espressi sul citato articolo.
“Vi Trasmettiamo- scrive la dottoressa Laurà – i dati reali che confermano la superiorità dei traffici del nostro sistema portuale.
Nella tabella pubblicata da Assoporti- precisa – fonte dell’articolo citato, Messina ha un totale di merci “tradizionali” movimentate di 5.768.349 tonnellate, e non certo di 168.508 tonnellate come invece erroneamente riferito. A tale dato vanno ovviamente aggiunte le 16.323.800 tonnellate di rinfuse liquide del porto di Milazzo che portano il sistema portuale ad un traffico merci di 22.092.149 tonnellate.
Anche i dati relativi al traffico crocieristico -prosegue Laurà – risultano grossolanamente sbagliati: il porto di Catania, infatti ha registrato solo 90.987 crocieristi (si veda il report molto puntuale di Italian Cruise Watch, la fonte più attendibile per le statistiche crocieristiche nazionali) a fronte dei 319.750 di Messina per l’anno in esame. Il dato di Assoporti d’altronde riguarda il totale dei passeggeri non differenziato che per Catania si assesta a 232.954 unità, mentre per il porto peloritano è di 8.025.529. Inoltre, l’affermazione che il traffico passeggeri di Messina sia solo di mero transito mira a sottovalutare scientemente un dato che è invece incontrovertibile: Messina è il primo porto passeggeri d’Italia e, secondo le ultime stime Eurostat relative al 2013 il 12° porto in tutta Europa.
La superiorità dei traffici a Messina è ben identificata nel Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica che, con riferimento ai traffici 2013, riporta per Messina un traffico di 23.2 milioni di tonnellate merci e 8.677.041 passeggeri di cui 501.316 crocieristi, Catania ha movimentato invece 5.8 milioni tonnellate di merci e 622.222 passeggeri (dato quest’ultimo del tutto incongruente rispetto a quello riportato nella relazione annuale del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 2013 e nella tabella di Assoporti che attestano entrambi Catania a 390.457 passeggeri).
In definitiva ha ragione il giornalista ad affermare che i numeri parlano chiaramente: Messina è nei fatti un sistema portuale molto rilevante, diversificato e sicuramente strategico per la portualità italiana, anello di congiunzione imprescindibile della movimentazione logistica di merci e passeggeri del corridoio TEN-T Helsinki-La Valletta. Superiore in termini di dotazione infrastrutturale, il sistema è storicamente multimodale gomma-nave-treno; sulle banchine di Messina sono da anni presenti i binari ferroviari e quest’ultimo è un porto in cui da sempre è attiva la modalità marittimo-ferroviaria. Il sistema portuale è valorizzato infine dalla presenza di cantieri navali di livello internazionale e di storico know-how (Rodriquez, Palumbo, l’arsenale militare, ecc.) con un bacino di carenaggio fra i più grandi del Meridione italiano. In più è storicamente presente un importante presidio della Marina Militare italiana.
Ci si auspica una volta per tutte – conclude – che si prenda atto della realtà dei fatti”.
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Un lettore normale resta sorpreso e confuso. Apprende che i dati statistici diventano “elastici e fantastici”. Incuriosisce anche che si citino le statistiche di anni favorevoli (2013)”pro tesi sua” (e non l’anno più recente 2014 o 2015). Indigna un pò ed induce al sospetto anche che nel comunicato si sostenga che “nel porto di Messina… è attiva la modalità marittimo-ferroviaria… Ci prendono in giro? Mah?