Ylenia, chi ha suonato a quella porta?

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Dovrà fornire risposte convincenti, al gip Eugenio Fiorentino, Alessio Mantineo, il 25enne accusato di tentato omicidio  pluriaggravato, nei confronti della ex fidanzata, Ylenia Grazia Bonavera, alla quale Mantineo avrebbe dato fuoco, procurandole ustioni in diverse parti del corpo. L’interrogatorio del giovane sarà fondamentale per per districare una matassa che sembra essere sempre più ingarbugliata.

Ylenia, infatti, dal suo letto del reparto di Chirurgia plastica del Policlinico, dove è ricoverata, urla l’innocenza del suo Alessio: “Non è stato lui – dice- quando ho aperto la porta ho visto un uomo incappucciato, non so chi sia, ma non era Alessio. Lui mi ama, io lo amo e lo amerò sempre”.

Tutto si complica, dunque. Anche lo stesso Mantineo ha negato ogni responsabilità di fronte agli inquirenti, quando, dopo aver saputo di essere ricercato dalla Polizia, si è presentato in Questura, accompagnato dal suo legale, Salvatore Silvestro.

Ma le dichiarazioni della madre della ragazza, stonano con quanto detto dal 25enne. La donna, intervistata da alcune emittenti nazionali, ha riferito quanto la figlia le ha  raccontato prima di dare l’ultima versione in cui “scagiona” l’ex: “Mia figlia mi ha detto che sabato sera si sono incontrati in un locale, hanno ballato insieme e si sono divertiti. Poi lei è tornata a casa, ma lui l’ha raggiunta. Hanno avuto un litigio e Alessio è andato via. Non so cosa sia successo dopo”.

I due, dunque, avrebbero litigato poco prima dell’aggressione, e non era la prima volta. Anche gli stessi investigatori sostengono che quella della coppia era una storia difficile, come confermato da parenti e amici, che parlano di un rapporto fatto di alti e bassi, di continue separazioni e successivi ritorni. La Polizia, in stretto coordinamento con la Procura,  ha raccolto numerosi elementi che portano a confermare la colpevolezza di Mantineo, non solo sentendo diverse persone vicine alla coppia, ma anche attraverso un minuzioso sopralluogo della “Scientifica” a casa della vittima.

La ricostruzione effettuata dalla Polizia parla chiaro. Il 25enne, recatosi nell’appartamento dell’ex, l’avrebbe gettata a terra ed in pochi istanti l’avrebbe cosparsa di liquido infiammabile, verosimilmente benzina, dandole poi fuoco con un accendino e fuggendo subito dopo.

Da un lato ci sono le “certezze” degli investigatori, dall’altro c’è  Ylenia che dice di no: “Non è stato lui”. Cosa è accaduto, realmente al rione “Case Gialle” di Santo Bordonaro all’alba di domenica, nell’appartamento in cui la ragazza viveva da sola? Chi sarebbe il misterioso uomo incappucciato di cui la giovane parla? Perchè la ragazza avrebbe aperto fiduciosa la porta di casa alle 6 del mattino, senza guardare dallo spioncino? E se avesse guardato, perchè  aprire ad una persona incappucciata? Troppi i dubbi, a cui solo l’interrogatorio di garanzia, fissato per domani, potrebbe dare risposte attraverso le dichiarazioni dell’unico indiziato.

Intanto un’unica certezza. Ylenia non è in pericolo di vita e tra poche ore potrebbe essere dimessa. Avrà tempo per riflettere e ricordare cosa è effettivamente accaduto.

Marika Micalizzi

 

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