Vecchi screzi alla base del tentato omicidio a Maregrosso. Fermo per il feritore

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Deve rispondere di tentato omicidio il marocchino accusato di aver ferito con una coltellata alla gola un connazionale, lo scorso 29 luglio, in un cantiere abbandonato di Maregrosso, a Messina.

I carabinieri hanno sottoposto a fermo Mohamed Mazouz, 42 anni, senza fissa dimora. Avrebbe ferito Rachid El Quahdani, 32 anni nel corso di una lite all’interno del cantiere ormai in disuso e spesso utlizzato come dormitorio dai senzatetto.

L’aggressione e’ avvenuta di notte. Quando i carabinieri sono arrivati, su segnalazione di una persona che aveva sentito delle urla, hanno trovato il marocchino sanguinante, riverso su un materasso. L’uomo, che presentava una vasta ferita alla trachea, e’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Papardo. Le sue condizioni sono stazionarie.

Nel frattempo i carabinieri hanno avviato le indagini. Nel cantiere hanno trovato un telefono cellulare e un sigaro fumato a metà, che poi sono risultati appartenere all’aggressore. Dalla ricostruzione delle abitudini di vita e delle relazioni del ferito e’ emerso che i due stranieri si conoscevano e si frequentavano da anni. Tra di loro c’erano frequenti screzi per motivi di poco conto, che spesso degeneravano in vere e proprie liti.
Mazouz si e’ presentato spontaneamente dai carabinieri. L’uomo, un bracciante agricolo occasionale senza precedenti penali, interrogato a lungo, ha spiegato i motivi dell’accaduto ed ha fornito la propria versione dei fatti: sarebbe stato aggredito da Rachid El Quhadani per futili motivi – che sono tuttavia ancora in corso di accertamento – ed il ferimento sarebbe scaturito nel corso della colluttazione.

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