Unicredit: tassi usurari a Cooperativa. Il Tribunale lo condanna

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Il giudice Daniele Carlo Madia ha condannato la banca Unicredit a rimborsare a 24 proprietari di appartamenti in cooperativa le somme derivanti da un mutuo con interessi usurari. Oltre alla restituzione del denaro versato ed il pagamento delle spese legali, la banca è stata anche condannata al risarcimento del danno.
La sentenza è arrivata a seguito di una causa civile durata 10 anni, avviata da Consumatori Associati a tutela degli interessi della cooperativa, che nel 1981, dall’allora denominato Banco di Sicilia, otteneva il mutuo di lire 427.680.000, con interesse annuo pari al 15,45%.
Il contratto prevedeva che il mutuo sarebbe stato rimborsato in 25 anni con rate semestrali fisse e costanti, al 30 giugno e 31 dicembre. Un’ulteriore somma erogata di 47 milioni e mezzo di lire doveva essere restituita, sempre con rate semestrali, oltre che dalla cooperativa anche dalla Regione siciliana. In altra somma erogata, di 64 milioni di lire, veniva coinvolto nella restituzione anche lo Stato.
A tali somme veniva successivamente applicato un tasso di interesse del 19,25%, in ossequio di un decreto ministeriale.

Ma, nell’aprile 2005, il Banco di Sicilia comunicava che le residue rate avevano subito un incremento e sollecitava il pagamento della somma pari a circa 70mila euro.

Da qui l’avvio del contenzioso da parte della cooperativa,  che rilevava che nessuna somma doveva al Banco di Sicilia; che lo stesso aveva applicato tassi superiori alla legge antiusura numero 108 del 1996; che lo Stato e la Regione erano rimasti inerti, non contestando nè recuperando le somme illegittimamente pagate all’istituto di credito a seguito dell’applicazione degli interessi usurari. Pertanto, la cooperativa chiedeva alla banca la restituzione di tutte le somme illecitamente percepite.

Dieci anni dopo, il Tribunale Civile di Messina dà ragione alla Cooperativa e condanna l’Unicredit ( ex Banco di Sicilia) per anatocismo, reato che si configura quando gli interessi già scaduti (cioè maturati) e non pagati diventano bene capitale e come tali sono suscettibili di produrre interesse a loro volta.

“La nostra causa è durata dieci anni, ma finalmente abbiamo avuto ragione” – dice l’avvocato Ernesto Fiorillo, presidente nazionale di Consumatori Associati -. La Banca dovrà non solo azzerare ogni richiesta di danaro, ma addirittura restituire le somme che sono state pagate dai 24 proprietari per l’applicazione di interessi che hanno superato le soglia dell’usura”.
“In questi anni “abbiamo cercato in tutti i modi di dialogare con Unicredit, per consentire la liberazione degli appartamenti dalla ipoteca, ma ci è sempre stato opposto un netto rifiuto – continua Fiorillo – .Stiamo già preparando altre 24 cause contro la Banca perché, a causa della illegittima ipoteca, i proprietari non hanno potuto vendere le loro case che, nel frattempo, si sono svalutate.
Stimiamo il danno in oltre tre milioni di euro e speriamo che, dopo questa clamorosa sconfitta, dovuta alla esemplare sentenza del Giudice Madia del Tribunale di Messina, l’Unicredit cancelli immediatamente la ipoteca e risarcisca il danno, senza obbligarci a sostenere altri dieci anni di causa perché in questo caso, di milioni di euro non ne pagherà tre ma molti di più”.

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