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Una notte in auto: famiglia barcellonese alluvionata all’addiaccio. Grande solidarietà

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dorme-autoCittà dell’accoglienza e della dimenticanza. Due concetti che messi insieme fanno a pugni. Alla polemica circa l’adeguata ospitalità da offrire ai migranti sbarcati se ne affianca un’altra che, però, fa meno rumore: una famiglia barcellonese costretta a dormire in auto. La denuncia arriva come un dardo infuocato dal consigliere comunale Orazio Calamuneri che dalla sua pagina facebook lancia l’allarme: «Questa famiglia nel 2011 è stata colpita dall’alluvione. L’acqua e il fango gli hanno trascinato via tutto e sono riusciti a salvare solo le loro vite. A seguito di ciò, sono stati alloggiati, in quanto famiglia alluvionata, al George Hotel, dove sono rimasti un po’ di mesi. Usciti dal George Hotel sono stati alloggiati da un’altra famiglia di parenti, abitando così in 10 persone in due stanze: situazione impossibile. Naturalmente in queste condizioni non si poteva durare a lungo, infatti non potendone più entrambe le componenti, questa famiglia alluvionata è dovuta uscire da quel temporaneo alloggio, rimanendo in mezzo alla strada e passando la notte nella macchina».

Una storia di ordinaria miseria che fa meno scalpore dell’arrivo di centinaia di uomini e donne in fuga da una disperazione di cui parlano anche testate nazionali e internazionali.  In questo caso, a passare la notte nell’angusto abitacolo di un’auto sono state ben 5 persone: papà, mamma e tre bambini, il più piccolo dei quali ha solo due anni. Una catastrofe naturale ha segnato un cambiamento di corso nelle loro vite. Una situazione inaccettabile che Calamuneri ha segnalato al Comune: «Informato, mi sono attivato al Comune facendo presente al corpo dei Vigili urbani delle condizioni di questa famiglia. Il vigile preposto nella mattinata si è attivato e il vigile del pomeriggio, sentiti i responsabili, mi ha riferito che era difficilissimo alloggiarli da qualche parte. A questo punto mi sono recato dalle suore, e suor Marilena si è resa disponibile ad alloggiare solo i bambini. Nuovamente al Comune, insieme ai vigili di servizio abbiamo telefonato ai padri Venturini, per sapere se c’era disponibilità per accogliere la famiglia, che hanno dato disponibilità solo per una notte».

«Il problema della casa a Barcellona – ha sottolineato il consigliere – è una piaga e ce ne dobbiamo convincere tutti». Per questo motivo, Calamuneri si rivolge a Iacp, servizi del Comune e Regione «per un intervento straordinario e immediato nella nostra città, prima che succeda qualcosa di irreparabile».

Una carenza abitativa che colpisce in egual misura la provincia e il capoluogo sollevando tante questioni e perplessità. Fortunatamente, c’è ancora chi ha un cuore ed ha a cuore, indistintamente, chi si trova nel bisogno, anche se la risonanza è di gran  lunga minore: «Ho ricevuto tantissimi messaggi privati da gente che vuole mantenere l’anonimato – scrive in una nota il consigliere barcellonese – e che si è offerta generosamente di aiutare questa famiglia. Domani sarà esaminata la situazione perché il problema ancora non è risolto: i venturini li ospiteranno solo per questa notte e, poi, grazie a questi cuori generosi cercheremo di risolvere il toccante problema. Altro che capitale della mafia Barcellona, Barcellona è la capitale dei cuori generosi. Lo si è visto nell’alluvione con i giovani, lo si sta vedendo ora. Grazie concittadini barcellonesi, per la vostra generosità e la vostra solidarietà a questa famiglia».

E certamente sono questi i messaggi positivi che devono passare. Al di là della “gloria” e dei clamori. La solidarietà è contagiosa e non necessariamente impone che gli vengano puntati addosso i riflettori.

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