Resti umani. Questa la scoperta fatta a Barcellona, sul greto del torrente Patrì. Dallo scorso 10 luglio, le ruspe dei vigili del fuoco erano tornate in azione per effettuare nuovi scavi a Barcellona, alla ricerca dei resti di una vittima della lupara bianca. Le operazioni, coordinate dai magistrati della Direzione distrettuale di Messina, erano state concentrate lungo il torrente Patrì, al confine tra Barcellona e Terme Vigliatore.
Accertamenti tecnici effettuati dalla Dda con i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Messina, alla ricerca di riscontri a dichiarazioni di un nuovo collaboratore di giustizia ( la cui identità è ancora sconosciuta) che ha fornito indicazioni precise sulla presenza di resti di una vittima di lupara bianca, risalente a diversi anni fa. Le ricerche hanno trovato riscontro ieri, proprio in quel luogo che per gli inquirenti è un cimitero di mafia sin dagli anni ’70.
I resti trovati ieri potrebbero appartenere al macellaio 23enne Giuseppe Italiano, vittima della lupara bianca nel 1993. Ma saranno i rilievi scientifici a stabilire se si tratti proprio del giovane barcellonese.
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