Tragedia Bordonaro: forse un omicidio-suicidio

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Spunta l’ipotesi dell’omicidio-suicidio nella tragedia avvenuta la scorsa notte a Santo Bordonaro, dove sono morti carbonizzati, all’interno della loro abitazione, Gaetana Cucinotta, 90 anni, e Antonino Currò, 53 anni, madre e figlio.

Gli accertamenti dei Vigili del Fuoco, infatti, avrebbero stabilito che le fiamme sono divampate a causa di una fuga di gas, fuoriuscita da una bombola che, stranamente, si trovava nella camera da letto dei due congiunti. Cosa giustifica la presenza di una bombola in camera da letto, peraltro in un appartamento riscaldato a metano?
Madre e figlio dormivano nella stessa stanza e, secondo una prima ricostruzione effettuata, Antonino Currò, ieri sera prima di andare a dormire, ha trasportato la bombola in camera e ne ha aperto la valvola. Probabilmente, il suo piano suicida prevedeva che entrambi passassero dal sonno alla morte. Non immaginava che- sempre secondo una prima ipotesi investigativa – la madre nel corso della notte, forse destata dall’odore acre del gas, accendesse la lampada che aveva sul comodino, determinando la scintilla che ha causato l’esplosione e le fiamme.

La deflagrazione ha scosso l’intera palazzina, squassato l’appartamento ed è stata udita in tutto il quartiere ed oltre. Ai vicini dirimpettai è apparsa una scena straziante: dalla finestra dell’appartamento devastato hanno visto l’anziana e il figlio dibattersi tra le fiamme, due torce umane che hanno impiegato qualche minuto a spegnersi, sin quando non è sopraggiunta la morte.

Gaetana Cuncinotta e Antonino Currò conducevano una vita molto ritirata- a detta dei vicini- erano persone riservate e chiuse. Lui, articolista alla Provincia, era figlio unico ed era molto legato all’anziana madre.

Se accertata la volontà di morire, non ha voluto lasciarla sola, senza di lui, in questa vita.

Andrea Castorina

(941)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.