Quasi 70 anni di reclusione. A tanto ammontano le otto condanne emesse oggi dal gup Massimiliano Micali nei confronti degli imputati della operazione Gramigna, scattata, con 45 arresti, all’alba del 22 luglio 2011, ad opera di Carabinieri e Polizia. Oggi le condanne hanno raggiunto coloro che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Dieci anni di reclusione sono stati inflitti ad Angela Di Marzo; 9 anni e mezzo ad Andrea Lucania e Antonella Mazzara; 8 anni e due mesi a Luigi Ascione; 7 anni e due mesi a Giuseppe Coletta; 6 anni ad Antonino La Paglia e Tommaso Vadalà.; 6 anni e 10 mesi a Carlo Pimpo. Il 22 luglio 2001, con l’operazione Gramigna, Carabinieri e Polizia, coordinati dalla Dda, stroncarono l’attività dei nuovi capiclan cittadini. Coloro che, con i vecchi boss in carcere, stavano prendendo in mano le redini della criminalità organizzata a Messina. Intercettazioni telefoniche ed ambientali portarono alla luce l’esistenza di varie consorterie mafiose ( Giostra, Camaro, S.Lucia sopra Contesse) che si spartivano, in città, il traffico di droga, l’estorsione, l’usura e le corse clandestine dei cavalli. Il blitz portò in carcere 45 persone.
Il 10 ottobre, davanti ai giudici della seconda sezione penale, compariranno altri 17 imputati che hanno scelto il rito ordinario. Altri hanno già patteggiato la pena.
Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati :Salvatore Stroscio, Salvatore Silvestro, Domenico Andrè e Giuseppe Donato.
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