L’amministratore delegato della Tirrenoambiente, dopo l’attentato ai mezzi della società, lamenta l’assenza di solidarietà alle intimidazioni subite. Di seguito il suo sfogo:
“La notte tra giovedì e venerdì quattro autocarri in dotazione a Tirrenoambiente S.p.A. sono stati dati alle fiamme.
È l’ennesimo atto di intimidazione ai danni della società proprietaria della discarica sita in Mazzarà Sant’Andrea che, ormai da tempo, è vittima di tali azioni.
L’episodio, gravissimo e di chiaro stampo mafioso, è passato quasi inosservato e, cosa ancora più grave, ha lasciato totalmente indifferenti cittadini, istituzioni ed enti che non hanno fatto pervenire a Tirrenoambiente alcuna parola o dimostrazione di solidarietà.
In un assordante silenzio, l’azienda in tutte le sue componenti (soci, amministratori, dirigenti, operai) ha avuto la conferma di operare in un terreno che le è ostile e, cosa ancora più grave, ha avvertito la sensazione di essere stata abbandonata da tutte le istituzioni (Prefettura, Magistratura, Provincia, Comuni, Carabinieri, organi di polizia, ordini professionali ecc.).
Tale sensazione è tanto più forte se si considera che sono rimasti impuniti tutti gli atti e le affermazioni false ed offensive che Tirrenoambiente ha dovuto subire in questi ultimi tempi, tutti opportunamente denunciati.
L’azienda che opera in un territorio definito ad alta intensità criminale, in passato non ha esitato ad assumere decisioni dirette ad allontanare soggetti che in qualche modo potevano screditare la sua immagine ed il suo operato.
Inoltre, il costante e rigoroso atteggiamento improntato al rispetto della legalità ha certamente dato fastidio, tanto che l’azienda continua ad essere vittima di attacchi sconsiderati, di attentati intimidatori e di una burocrazia che tiene comportamenti a dir poco sospetti e che, tuttavia, non pare siano stati opportunamente attenzionati.
È opportuno ricordare che Tirrenoambiente ha svolto e svolge nel territorio provinciale, una attività essenziale e che grazie agli sforzi economici della parte privata della società ad oggi si è scongiurata una emergenza igienico sanitaria.
Parallelamente alle sempre più frequenti intimidazioni, la società impegnando risorse esclusivamente private, ha continuato il suo impegno nel territorio consentendo il conferimento dei rifiuti a soggetti (ATO e Comuni) verso i quali vanta notevoli crediti.
Senza considerare che, per il rispetto dovuto al territorio che la ospita, Tirrenoambiente è attualmente impegnata nella realizzazione di un impianto che ha richiesto e richiede grandi sforzi finanziari e che è diretto alla tutela dell’ambiente, all’incremento dell’occupazione, allo sviluppo economico del comprensorio.
L’ultimo attentato subito, particolarmente grave ed allarmante, si colloca in un momento delicato della gestione dei rifiuti; tale episodio, tipicamente mafioso, non può essere sottovalutato e merita di essere considerato con particolare attenzione.
Nella attuale situazione caratterizzata da una forte tensione sociale, da una scarsa capacità economica dei conferitori, da intollerabili ed ingiustificate pressioni e da riprovevoli atti intimidatori, la parte privata di Tirrenoambiente è pronta a lasciare il territorio, con buona pace e soddisfazione delle istituzioni che hanno abbandonato una compagine societaria colpevole di avere vinto una gara ad evidenza pubblica, di operare in un’area scelta da altri (Enti preposti alla gestione emergenziale), di aver dato occupazione, di avere accumulato crediti, di avere qualificato maestranze, di avere investito ingenti capitali e soprattutto di avere evitato una crisi igienico sanitaria, consentendo ad ATO e Comuni inadempienti di continuare a conferire rifiuti. L’amarezza è ancora più intensa se si considera che in passato molte istituzioni non hanno esitato a chiedere comprensione e sacrifici economici alla società che rappresento la quale, aderendo a tali richieste, ha acconsentito e continua tutt’ora ad acconsentire che ATO e Comuni conferiscano con regolarità senza utilizzare la stessa regolarità, nel corrispondere quanto dovuto”.
L’amministratore Delegato
G. Innocenti
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