Tenta la fuga dal carcere di Gazzi, gli agenti lo catturano sul tetto

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Pomeriggio movimentato nel carcere di Gazzi dove un detenuto ha tentato di fuggire durante l’ora d’aria. Intorno alle 16.30 l’uomo, originario di Patti,  si è arrampicato su una cyclette trovata nel cortile e ha scavalcato il muro di recinzione per poi servirsi di un’ impalcatura e raggiungere il tetto del padiglione di medicina. La scena è stata notata dalle telecamere di sicurezza e in poco in meno di un’ora gli agenti penitenziari sono riusciti a bloccare il fuggitivo che si era nascosto proprio sul terrazzo.

“Ancora una volta un sentito grazie agli agenti penitenziari – si legge in una nota del segretario nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria Armando Algozzino – che garantiscono sicurezza anche in condizioni difficili, a partire dalla carenza di organico”.

La Casa Circondariale di Messina, infatti, era stata interessata, nei mesi scorsi, dall’azione di verifica condotta dalla Uilpa Polizia Penitenziaria all’interno delle strutture circondariali isolane. Un sopralluogo corredato da scatti fotografici per documentare al meglio il lavoro del personale e le eventuali criticità degli ambienti.

Nel luglio scorso una delegazione sindacale, guidata dallo stesso segretario nazionale e composta, altresì, dal segretario territoriale Francesco Barresi e dal segretario Gruppo Aziendale Unitario Salvatore Chimirri, si è recata nella struttura penitenziaria  per visitare i luoghi di lavoro destinati alla polizia  e raccogliere informazioni sia sotto il profilo della dotazione organica che della popolazione detenuta presente nell’Istituto.

“Condizioni strutturali a parte, per le quali il sindacato chiede da tempo interventi urgenti – sottolinea Algozzino – la criticità numero uno è sempre la carenza di organico: a fronte di 261 unità previste, nella Casa Circondariale ne sono presenti solo 206 (164 uomini e 42 donne); i detenuti sono in tutto 237”.

Nell’ Istituto sono infatti ospitate anche detenute, per le quali sono state allestite cinque stanze al piano terra, a seguito della chiusura del reparto femminile nella sua interezza, tra piano terra, primo e secondo piano. “Malgrado l’esiguità del personale – conclude Algozzino – il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti viene supportato da unità in servizio presso l’Istituto così come, inverosimilmente, il Nucleo talvolta supporta altri Nuclei provinciali; la promiscuità di questi servizi, di certo non addebitabile al personale impegnato su più fronti con dedizione e professionalità, genera una disorganizzazione dei servizi programmati, sia della Casa Circondariale che del Nucleo stesso”.

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