Un giubbotto, un paio di scarpe e due t-shirt per un totale di circa 100 euro: questo quanto ha tentato di rubare il 64enne arrestato in flagranza di reato per tentata rapina dalla Polizia a Milazzo. Beccato dal direttore del negozio, ha iniziato a inveire contro di lui e l’ha spintonato. Il report.
Sempre a Milazzo, in manette anche un sessantaquattrenne originario di Monforte San Giorgio, arrestato in flagranza dai Poliziotti del Commissariato per il reato di tentata rapina impropria. L’uomo, tradito dall’allarme antitaccheggio all’interno di un esercizio commerciale, non ha esitato a inveire contro il direttore della struttura e a spintonarlo con forza.
L’immediato intervento degli Agenti ha permesso di ricostruire la vicenda e di appurare, attraverso la visione delle immagini registrate all’interno dell’esercizio commerciale, che il sessantaquattrenne avrebbe indossato alcuni capi di abbigliamento, un giubbino ed un paio di scarpe, nonché sottratto ulteriori due t-shirt; si sarebbe poi diretto verso l’uscita del negozio e, tradito dall’allarme, avrebbe tentato la fuga e reagito violentemente al tentativo del direttore di bloccarlo.
Rinvenuti altresì un paio di forbici ed una tronchese, dei quali l’uomo – una volta raggiunto e bloccato – ha tentato di disfarsi lanciandoli al di là della recinzione dello stabile. Secondo una prima ricostruzione si tratterebbe di strumenti utilizzati con ogni probabilità per staccare le placche antitaccheggio ed eludere il sistema di sicurezza. Infine, quale ulteriore indizio, gli Agenti hanno recuperato alcune delle placche antitaccheggio tirate via dagli indumenti.
La refurtiva, del valore complessivo di circa 100 euro, è stata restituita all’avente diritto, mentre il sessantaquattrenne è stato immediatamente arrestato dai Poliziotti del Commissariato di Milazzo.
Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza, fino a sentenza di condanna passata in giudicato sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse degli indagati.
FONTE: Questura di Messina
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