Controlli a tappeto sulla movida di Messina. Nella notte tra sabato e domenica la Polizia Municipale è scesa nuovamente in campo per multare gli automobilisti indisciplinati, ma non solo. Gli accertamenti hanno coinvolto due locali commerciali e portato al sequestro di un un gazebo. In azione anche il carro attrezzi.
Quello appena trascorso è stato un weekend movimentato per Messina e per le sezioni Annona ed Edilizia della Polizia Municipale. Le squadre composte dagli Ispettori Giacomo Visalli, Giuseppe Cifalà, Cosimo Peditto, Santino Russo, Rosaria Sturniolo e Caterina Mantarro, su disposizione del sindaco Cateno De Luca, coordinate dall’Assessore Dafne Musolino e dirette dal comandante vicario Giovanni Giardina, hanno effettuato una serie di controlli e sequestri.
A riportare il resoconto della nottata è stato il Primo Cittadino. Nel mirino dei Vigili Urbani sono finiti due locali commerciali, diversi conducenti, alcuni dei quali multati per violazioni al Codice della Strada, uno per disturbo della quiete pubblica. Il conducente in questione, infatti, teneva nella propria auto la musica ad alto volume.
Nel mirino della Municipale anche due locali del centro. In uno dei due casi è stata accertata, ha spiegato il Sindaco, «la realizzazione di una struttura su suolo pubblico di oltre 90,00 mq in difformità alle autorizzazioni ottenute e sottoponendola a sequestro giudiziario».
Più nello specifico, ecco tutte le violazioni sanzionate:
- multa da 5.000 euro per attività di somministrazione in assenza di scia (Segnalazione certificata di inizio attività);
- sanzione per disturbo alle occupazioni e al riposo delle persone con contestuale sequestro giudiziario impianto acustico professionale costituito da una grossa cassa acustica artigianale un amplificatore da 1500 watt un amplificatore da 1200 watt e un altro amplificatore da 400 watt;
- rimozione e sequestro di un veicolo privo di assicurazione;
- multe per musica ad alto volume;
- circa 6.000 euro di multe per irregolarità in merito all’attività di somministrazione;
- diffide per regolarizzare le criticità accertate, pena la sospensione dell’attività.
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