I carabinieri chiariscono dinamica e causa del tentato omicidio avvenuto a Messina. Una dinamica da film d’azione ed una causa incredibile: una banale lite condominiale sfociata negli spari contro un’auto su cui viaggiano due donne e un bimbo . Nel pomeriggio di ieri, due auto si rincorrono sul centralissimo Viale Regina Margherita. A un tratto, giunte in prossimità del mercatino rionale di Sant’Orsola, l’autovettura che precede, un SUV BMW blu scuro con a bordo due donne ed un bambino, viene raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati dal passeggero della fiat Punto che la tallona.
Nessun ferito, ma bisogna capire perchè. I carabinieri avviano indagini e scoprono che Giuseppe Durante,56 anni, commerciante, con precedenti di polizia, nutre da tempo profondi dissapori nei confronti di alcuni suoi vicini di casa, acuiti forse da questioni condominiali.
Durante decide di passare all’azione con la complicità di un suo dipendente, Massimo De Simone, 44 anni, anche lui “noto” agli inquirenti. Quando i due vedono sopraggiungere di fronte il negozio di Durante, il SUV della famiglia “avversa” nella questione condominiale, accecato dall’ira, con De Simone, insegue l’auto. Il dipendente alla guida di una Punto. E’ armato, Durante, e spara. 4 colpi che raggiungono la carrozzeria del Suv, incurante del fatto che ci sia anche un bambino sul quella vettura. Tutti illesi, gli occupanti, ma scatta la denuncia ai carabinieri e la descrizione degli inseguitori. Da qui l’arresto di Durante e De Simone per tentato omicidio.
(95)