Sparatoria al M’Ama: Aloisi ha premuto il grilletto. Cutè guidava lo scooter. E’ questa la ricostruzione di quanto avvenuto venerdì notte davanti al lido M’Ama fatta dalla Procura e dai Carabinieri. Dopo il netto rifiuto di uno dei buttafuori del locale, che ha impedito ad Alessandro Cutè e Gianfranco Aloisi di prendere parte alla festa ad invito, i due ragazzi avrebbero minacciato davanti a tutti il responsabile di quella “serata di divertimento mancato”.
Mezz’ora dopo la sparatoria. Cutè era alla guida dello scooter. Si è fermato davanti al locale ed ha aspettato che Aloisi estraesse la calibro 38 e premesse il grilletto. Ha sparato cinque colpi di pistola, tre hanno colpito la 34enne Tania, ferendola gravemente. Subito dopo la fuga.
Dentro e fuori dal M’Ama si sono vissuti momenti di terrore. Inizialmente gli spari era stati confusi con il classico rumore dei giochi pirotecnici. Poi, alla vista del sangue, è giunta la paura. L’arrivo tempestivo delle Forze dell’Ordine sul posto ha sancito l’apertura delle indagini.
I Carabinieri hanno raccolto le testimonianze dei presenti, tra cui la sorella di Tania, e si sono messi subito sulle tracce dei due criminali. Dopo quattro giorni di latitanza, durante i quali i militari hanno letteralmente setacciato il rione Mangialupi, Cutè ed Aloisi martedì si sono costituiti spontaneamente. Ad accompagnarli al Comando Provinciale dei Carabinieri i loro avvocati difensori: Salvatore Silvestro e Franco Rosso.
Per la sparatoria al M’Ama i due sono accusati di lesioni gravi e possesso illegale di armi.
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